Era il 2013, quando ho iniziato la ricerca storico-religiosa sul Poverello d’Assisi e sul “Miracolo dei Pesci”. Alcuni antichi testi, partendo da Padre Rodolfo da Tossignano (1586), attestano questa Santa presenza, ma per decenni sono stati snobbati o accreditati poco attendibili, giacché non coevi. In questi anni di ricerche effettuate in biblioteche, musei, chiese, etc., ho rinvenuto una consistente e valida documentazione proveniente da tutto il mondo. Libri, quadri, affreschi, vetrate, pannelli in ceramica, incisioni, che mi inducono a supporre, con un buon margine di certezza, che San Francesco d’Assisi abbia visitato Agropoli nel 1219 e nel 1222.
Come mai San Francesco aveva intrapreso questa missione durata circa due anni (1221-1222) nell’Italia Meridionale?
Secondo il mio modesto pensiero, perché voleva divulgare il suo nuovo messaggio di pace e di fratellanza tra Cristiani e Musulmani. Infatti nel 1219, nella sua missione in Terra Santa, all’arrivo in Egitto, San Francesco non aveva una posizione chiaramente anticrociata, ma l’esperienza avuta lì, lo portò a rifiutare totalmente la guerra anche per scopi “religiosi”. Scrive Gwenolé Jeusset, primo presidente della Commissione Internazionale francescana per le relazioni con i musulmani, che San Francesco: “Arriva con le mani nude e riparte col pensiero che la Chiesa deve andare anch’ella con le mani nude verso i Musulmani”.
San Francesco si era reso conto che il viaggio dei pellegrini in Terra Santa, non potesse essere gestito dalle spade dei Templari negli “Spedali” (Luoghi dove venivano ospitati i Pellegrini). Bisognava edificare una serie di Conventi sulle vie percorse dai pellegrini, dove essi avrebbero trovato non solo ricovero, ma anche assistenza spirituale. Un cammino che, convento per convento, li avrebbe purificati, per presentarli casti nell’animo e nel corpo in Terra Santa. Ecco il suo nuovo messaggio di Pace e di Fratellanza. Ad Agropoli giunse nella settimana di Pasqua (3 Aprile) del 1222. San Francesco d’Assisi, nella sua missione indicò i luoghi dove edificare i suoi Monasteri. Presidi di fede, di meditazione e di accoglienza per i pellegrini in viaggio verso la Terra Santa. Scelse Agropoli, dove nel 1230 circa, due anni dopo la sua morte, fu aperto al culto l’eremo francescano su un terreno donato, probabilmente, da Tommaso I° Sanseverino.
Certamente non dopo il 1334, data di pubblicazione di “Provinciale ordinis fratrum Minorum” opera di fra Paolino da Venezia, Vescovo di Pozzuoli. Il libro contiene un elenco dei conventi presenti nella provincia di Terra di Lavoro e della Custodia di Principato, dove risulta il convento di Agropoli.
Quindi, il Convento rappresenta la testimonianza coeva di massima importanza storica sulla presenza del Santo ad Agropoli.
Altre testimonianze storiche, le troviamo in numerosi testi pubblicati da autorevoli personalità del mondo francescano, nonché laico culturale dell’età moderna. Ecco alcune testimonianze:
-1586, Padre Pietro Rodolfo da Tossignano (A.F. Petro Rodulphio episcopus Tossinianensi), francescano, predicatore, teologo, vescovo e storico italiano. Nato a Tossignano (BO) nel XVI secolo, morto nel 1601. Fu reggente del Convento di San Francesco di Bologna. Nel 1587 divenne vescovo di Venosa e nel 1591 di Senigallia. La testimonianza è presente nella trilogia dal titolo: “Historiarum Seraphicae Religionis libri tres”, edita a Venezia nel 1586. Nel libro secondo, nel capitolo dedicato alla “Custodia Principatus”, a pagina 276, Padre Rodolfo elenca, con dovizia di particolari, i luoghi visitati da San Francesco d’Assisi, tra i quali Agropoli: “(…) Locus Agroboli, ibi est scopulus, ubi B.Franciscus praedicabat piscibus(…)”. “(…)Località di Agropoli: li è lo scoglio, dove S. Francesco predicò ai pesci (…)”.
-1723, Pietro Giannone, filosofo, storico e giurista italiano. Nacque il 7 maggio 1676 a Ischitella (Foggia). Nel marzo del 1694 si trasferì a Napoli, dove iniziò a studiare Diritto presso il Procuratore Giovan Battista Comparelli. Laureatosi il 4 settembre 1698 all’Università di Napoli, iniziò a frequentare l’Accademia di Medinacoeli, nella quale conobbe alcune delle maggiori figure della cultura napoletana. Fu in quell’Accademia che maturò il progetto di una nuova storia del Regno, iniziando a lavorare all’Istoria civile del Regno di Napoli. Esponente di spicco dell’Illuminismo italiano, dopo varie vicissitudini politiche, morì in una prigione sabauda il 17 marzo 1748. L’Istoria civile del Regno di Napoli, pubblicata nel 1723, ebbe enorme fortuna anche in Inghilterra, Francia e Germania, mentre la Chiesa ne avversò le tesi, ponendola nell’elenco dei libri proibiti. Nel libro XIX pag. 569, scrisse:
“(…) e narrasi che S.Francesco istesso loro istitutore avesse in molti luoghi del regno fondati, egli di sue proprie mani, alcuni piccoli conventi, come in Bari, in Montella, in Terra d’Agropoli ed altrove (…)”.
-1728, Padre Candido Chalippe Recolletto, religioso della massima ed estrema osservanza a San Francesco d’Assisi pubblicò nel 1728: “Vita del serafico Patriarca S.Francesco di Assisi”. Il libro scritto in francese, fu tradotto in italiano “da un religioso della regolare osservanza del medesimo San Francesco d’Assisi”. Nel libro quarto, Padre Recolletto racconta il viaggio effettuato nel 1222 da San Francesco d’Assisi: “(…) Si partì al principio dell’anno 1222 per andar nella Terra di Lavoro, nella Puglia, e nella Calabria; e durante questo viaggio, il Signore di Lui si servì per operare gran Miracoli(…)”. A pagina 216, cita la visita del Santo ad Agropoli: “(…) Gli abitanti d’Agroboli, che alla prima erano stati insensibili a’ suoi discorsi, furono da compuzione trafitti, e gli diedero un Convento, dopo d’esser veduti rimproverar la durezza de’ loro cuori da una quantità di pesci, che Iddio fece adunar intorno ad uno scoglio, d’onde Francesco predicava la verità, che quel popolo ascoltar non voleva. (…)”;
-1821, Francesco Capecelatro (Nobile, politico, storico) nel libro: “Storia di Napoli ”, del 1821, nel Tomo 1, libro terzo, a pagina 275, viene menzionata la figura di San Francesco d’Assisi e la sua visita nel “Reame”:
(…) Nacque intanto in Assisi, città dell’Umbria, da Pietro Bernardone, uomo di umil nazione, Francesco, che poi riuscì gran Santo, e fondò la Religion de’ Frati Minori. Costui passando nel nostro Reame fe molti illustri miracoli in Bari, nella Terra di Agropoli, ed in altri luoghi, come appresso diremo (…).
Queste sono alcune delle numerose testimonianze che ho pubblicato sul mio libro dedicato alla “Presenza di San Francesco d’Assisi ad Agropoli”.