Sta facendo discutere la manifestazione di interesse pubblicata dal comune di Castellabate per il conferimento di incarichi di patrocinio o di consulenza a titolo gratuito. L’avviso è rivolto ad avvocati interessati a rappresentare l’Ente e risale al maggio scorso. Di recente, però, sono stati riaperti i termini per aderire. La minoranza, con il consigliere comunale Domenico Di Luccia, ha subito manifestato il proprio dissenso per l’iniziativa. Ora, però, sul caso interviene anche l’AIGA di Vallo della Lucania.
Avvocati a titolo gratuito a Castellabate: l’intervento dell’Aiga
“E’ evidente che tali disposizioni siano gravemente lesive della dignità della professione forense – fa sapere il presidente Roberto Scotti – ed in contrasto con i principi enunciati in tema di equo compenso, ai quali pure le pubbliche amministrazioni devono attenersi nel conferimento degli incarichi professionali».
«Ipotizzare lo svolgimento della complessa attività di patrocinio di un Ente pubblico, esclusivamente a titolo gratuito, addirittura con anticipazione delle spese a carico del Legale, e ponendo a carico di quest’ultimo anche gli oneri per imposte ed emolumenti, rappresenta una evidente inosservanza della normativa di settore, in materia di equo compenso e di criteri di determinazione degli onorari, nonché la conferma di una ormai dilagante condotta delle P.A., caratterizzata dal continuo mortificazione del decoro e della dignità della professione forense», prosegue il presidente AIGA – sezione di Vallo della Lucania.
L’avviso destinato agli avvocati del Comune di Castellabate, avrebbe diverse criticità. «I termini ed i criteri di formazione della short list sono di inaudita gravità: svilente è che proprio la P.A. cerchi di far passare il messaggio che l’attività di patrocinio e di consulenza debbano essere remunerate solo al buon esito del giudizio, e solo nel caso di positivo recupero del credito sul debitore, accollando al professionista anche anticipazioni, spese ed addirittura imposte».
Le richieste
Di qui l’annuncio: «Sulla base di tali illegittimità abbiamo immediatamente richiesto la rettifica dell’avviso e l’annullamento delle liste di “consulenti gratuiti” già formate», conclude l’Avv. Scotti.