Agropoli, ambulanza rianimativa soppressa: dopo le proteste intervengono i sindaci

Ambulanza rianimativa ad Agropoli, sindaci dei comuni dell'alto Cilento chiedono all'Asl di intervenire ed evitare la soppressione

Di Ernesto Rocco

I sindaci di Capaccio Paestum, Agropoli e Castellabate, dopo le proteste di cittadini e associazioni si sono mossi per chiedere la riattivazione dell’ambulanza rianimativa ad Agropoli.

Ambulanza rianimativa soppressa: la lettera dei sindaco

Lo hanno fatto con una lettera indirizzata al dg dell’ASL Salerno, al direttore dell’U.O.C. Emergenza Territoriale, alla direzione dell’U.O.C. Gestione Risorse Umane. Nella nota hanno chiesto ai vertici aziendali di rivedere la decisione, evidenziando il forte disagio alla collettività conseguente a tale scelta.

Il testo della missiva

«Il servizio sanitario 118 – sottolineano – alla luce delle tante criticità sollevate negli anni da vari esponenti istituzionali per la penalizzazione in termini di riduzione e soppressione di servizi, riteniamo debba essere riconsiderato e verificato per renderlo il più possibile adeguato alle esigenze del territorio».

«Si ritiene non idoneo – proseguono –  l’utilizzo di una ambulanza di tipo B, in quanto, non essendo un servizio di emergenza, potrebbe ingenerare errate aspettative da parte dell’utenza, ragione per la quale bisogna indirizzare tutti gli sforzi su una pronta riattivazione del servizio ambulanza 118».

I tre sindaci, con in capo Franco Alfieri, hanno manifestato la disponibilità ad un confronto con i vertici Asl.

I tre sindaci concludono: «Prima di essere amministratori, siamo cittadini di questo territorio. La soppressione dell’ambulanza rianimativa da Agropoli va a penalizzare un comprensorio ampio. Da qui la nostra richiesta di rivedere la decisione e di riorganizzare il servizio 118 in modo da renderlo più rispondente ai bisogni della popolazione. Siamo certi di avere presto risposte positive per una permanenza dell’ambulanza con medico rianimatore a bordo. Dobbiamo lavorare, come si stava facendo e prospettando, ad aggiungere servizi al presidio di Agropoli, non certo a toglierli».

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