Agropoli, Capo: «Battaglia per Cauceglia è di tutti i cittadini liberi»

Mario Capo interviene sul caso Maurizio Cauceglia. «È la battaglia dei cittadini che vogliono sentirsi liberi»

Di Redazione Infocilento

Sono trascorsi 26 anni da quando Maurizio Cauceglia venne assunto in pianta organica al Comune di Agropoli, iniziando la carriera che lo portò poi a diventare comandante della Polizia Municipale. Un ruolo che perderà tra pochi giorni per decisione politica che il sindaco Roberto Mutalipassi non ha perso tempo a mettere in pratica.

Mario Capo: così Maurizio Cauceglia è arrivato ad Agropoli

A tornare sulla vicenda è Mario Capo, esponente di Forza Italia e già assessore della giunta guidata dal sindaco Bruno Mautone. Era il 1996 e proprio in quel periodo Cauceglia giunse al comune di Agropoli.

«Maurizio era vincitore di concorso nelle Ferrovie dello Stato ed era al momento uno dei più giovani dirigenti di stazioni d’Italia. – ricorda Capo – Aveva davanti a sé un carriera spianata e appagante, ma aveva deciso di far vivere qui la sua famiglia e perciò aveva già intrapreso un percorso formativo e professionale alternativo».

«Decidemmo di seguire l’iter, rigoroso, complesso e trasparente per giungere ad assumere in pianta organica questo giovane Agropolese. – aggiunge – Il procedimento amministrativo si formò con parere positivo vincolante e motivato del Dipartimento della Funzione Pubblica presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, che peraltro sosteneva per un periodo i costi per lo stipendio del dipendente. Nessun accordo oscuro, nessun escamotage, ma un procedimento specchiato da cui l’Ente traeva assoluto vantaggio. Una procedura di una limpidezza totalmente contrastante con quelle a cui siamo stati abituati negli ultimi quindici anni. Acquisii personalmente, nelle mie mani, il parere del dirigente del Dipartimento in una caldissima giornata romana del mese di luglio».

«In questi circa trent’anni, Maurizio è cresciuto moltissimo, fino a ricevere il giusto e meritato riconoscimento di comandare, anzi dirigere, il Corpo della Polizia Municipale di Agropoli. – evidenzia Mario Capo – Si è fatto apprezzare da tutti, dalla cittadinanza, da suoi uomini e donne, dai colleghi, dagli interlocutori delle altre forze di polizia, dagli esponenti sinceri della classe politica che negli anni ha guidato la Città.
Siccome lo conosco da ragazzo, so che è rispettoso di tutti ma suddito di nessuno.
Questa, che per me è la Sua migliore qualità, agli occhi di chi si auto percepisce come padrone della Città è diventato un problema», osserva l’ex amministratore agropolese.

La battaglia per Maurizio Cauceglia

Per Capo quanto sta accadendo, con le polemiche e le annunciate proteste dei cittadini, non è soltanto dovuto ad un’insoddisfazione per la scelta del primo cittadino ma «ha ben altra ampiezza e coinvolge tutta quella parte di popolo agropolese che non ha e non vuole padroni. Quella parte di popolo Agropolese che vuole porre fine a metodi rozzi ed umilianti e che vuole riappropriarsi, a testa alta la propria autonomia e della propria dignità». Chiaro il riferimento al sindaco di Capaccio Paestum Franco Alfieri.

Di qui l’affermazione che questa «è una battaglia di tutti gli Agropolesi liberi. E’ la battaglia degli Agropolesi che vogliono continuare a sentirsi pienamente appartenenti ad una comunità che ripudia i metodi cafoni e meschini della prepotenza, dell’arroganza, della furbizia spacciata per capacita e del sistematico sopruso».

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