Il Giffoni Film Festival fa rete con Paestum e gli altri siti archeologici e le istituzioni museali della provincia salernitana. L’obiettivo è quello di mettere in luce le “macchine del tempo” capaci di custodire, valorizzare e far conoscere il patrimonio culturale di un’intera area. Ciò in particolare ai giovani, attraverso quelli che sono i loro linguaggi.
Giffoni Film Festival in rete con i siti archeologici: l’iniziativa
In tale ottica lo scorso 9 settembre il Museo Archeologico Nazionale di Pontecagnano “Etruschi di Frontiera” ha ospitato un incontro tra il fondatore di Giffoni Claudio Gubitosi e il direttore generale Jacopo Gubitosi, la direttrice regionale dei Musei della Campania Marta Ragozzino, la direttrice del Parco Archeologico di Paestum e Velia Tiziana D’Angelo e la direttrice del Museo archeologico di Pontecagnano Ilaria Menale in cui sono stati illustrati i progetti che saranno messi in campo nei prossimi mesi.
Tra i progetti in campo la realizzazione di 10 short film. Attraverso questi si potrà raccontare ai ragazzi un’area archeologica o un museo, partendo da un’opera simbolo, come il Tuffatore nel caso di Paestum.
L’appuntamento a Paestum
Dopo l’incontro al Museo archeologico di Pontecagnano, il prossimo appuntamento si terrà venerdì 30 settembre, alle ore 11.00, al Parco Archeologico di Paestum.
“Giffoni aveva intrapreso questo iter anche a Velia, in occasione della presentazione di una delle precedenti edizioni, scegliendo non a caso il luogo dove è nata la scuola del pensiero con Parmenide e Zenone. – ha chiarito Gubitosi – Poi è stata la volta di Paestum, location che è stata testimone di tante iniziative organizzate con l’allora direttore Gabriel Zuchtriegel e che contiamo di replicare con la nuova direttrice Tiziana D’Angelo, con cui si è subito creata una bellissima sintonia”.
L’obiettivo, ha spiegato Tiziana D’Angelo, “è quello di costruire cose nuove, di narrare nuove storie, di migliorare le nostre strategie di comunicazione e di riportare in vita il nostro passato attualizzandolo e rendendolo appetibile per i ragazzi”.