Il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani, insieme a quello regionale Mariateresa Imparato, ha presentato a Napoli l‘Agenda di Legambiente. Essa contiene azioni utili ad affrontare le storiche vertenze presenti nella regione. Un documento con 100 proposte suddivise in 20 ambiti tematici con riforme e interventi sulla transizione ecologica.
L’Agenda di Legabmiente
L’associazione ambientalista ha presentato le sue proposte ai candidati per le prossime elezioni politiche. Diversi i temi, a partire dalla bonifica che aspettano interi territori, liberando dai veleni i cittadini che vivono da Napoli Est a Bagnoli, alla Terra dei fuochi fino al territorio del bacino idrografico del Sarno.
Non mancano proposte per completare quelle che rischiano di diventare invece “le eterne incompiute” nella regione. Dal ciclo di depurazione delle acque, a quello dei rifiuti, fino alle misure utili a migliorare la qualità dell’aria.
Secondo l’Agenda Legambiente, inoltre, occorre promuovere un programma straordinario di realizzazione di impianti a fonti rinnovabili. Ciò è possibile realizzando un numero considerevole di grandi impianti industriali e di comunità energetiche, sviluppando al massimo l’eolico a terra e offshore, il fotovoltaico sui tetti e sulle aree compromesse, il moderno agrivoltaico che garantisce l’integrazione delle produzioni agricole con quella energetica senza consumo di suolo. Misure obbligatorie per migliorare la qualità dell’aria e liberare interi territori dal nemico invisibile, lo smog.
La qualità dell’aria
«Per questo bisogna sicuramente anche far uscire la Campania dall’immobilità rafforzando il trasporto pubblico, a partire da un impegno serio per una delle peggiori linee d’Europa come la Circumvesuviana e promuovendo i piani integrati di mobilità nelle città e nei territori (PUMS) come piani locali di transizione», osservano da Legambiente.
«La qualità dell’aria insieme a quella dell’abitare passa anche per l’efficientamento energetico delle abitazioni e degli edifici pubblici per bloccare sprechi e dispersioni di calore. Negli edifici i consumi energetici rappresentano una quota rilevante della spesa delle famiglie e degli enti pubblici, la povertà energetica si sta ampliando e si presenta ormai come una piaga sociale, eppure gli interventi di riduzione dei consumi e gli interventi a favore delle fasce più in difficoltà viaggiano a ritmi lentissimi sia per l’edilizia pubblica che per i condomini privati», aggiungono dall’associazione
Gli altri interventi
L’agenda prevede, tra gli altri interventi da mettere in campo, uno spostamento di risorse pubbliche dai settori più inquinanti a quelli più innovativi e con minor impatto ambientale, intervenendo sui sussidi ambientalmente dannosi. E ancora l’Agenda Legambiente prevede potenziamento in organico e competenze degli uffici centrali e territoriali preposti al rilascio delle valutazioni di impatto ambientale, delle autorizzazioni e ai controlli; investimenti in nuove infrastrutture green, a partire da impianti eolici a terra e mare, fotovoltaici sui tetti, agrivoltaici, impianti industriali dell’economia circolare, quelli per smaltire l’amianto, mobilità urbana a zero emissioni, trasporto pendolare, ammodernamento di acquedotti, adeguamento dei depuratori esistenti e realizzazione dei nuovi, riqualificazione degli edifici scolastici, solo per citarne alcuni.
Il commento sull’Agenda Legambiente
“Nei prossimi cinque anni – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – il nuovo esecutivo non potrà permettersi gli errori commessi dal governo Draghi. Da parte di tutti i partiti, a cominciare da quelli che sosterranno il prossimo governo, ci aspettiamo più coerenza rispetto allo storico voto unanime del febbraio scorso, che ha portato all’inserimento nella Costituzione della tutela dell’ambiente, della biodiversità e dell’interesse delle future generazioni.”