Rete oncologica nel Cilento: più servizi per le strutture private

La nuova offerta della rete oncologica continua a far discutere. Registrata una forte diminuzione dell'offerta pubblica

Di Ernesto Rocco

Continua a far discutere la definizione della Rete Oncologica sul territorio regionale. Il gruppo tecnico di lavoro voluto dalla regione Campania, infatti, ha elaborato l’elenco provvisorio delle neoplasie trattabili chirurgicamente nelle singole strutture ospedaliere.

Rete oncologica nel Cilento: il boom delle strutture private

Ciò che immediatamente salta all’occhio è una riduzione dei servizi sia per il “Curto” di Polla che per il “San Luca di Vallo della Lucania e in generale per le strutture pubbliche.

Solo presso il Dea di Nocera – Pagani (quest’ultimo un ospedale ad indirizzo oncologico) si garantisce una cura di quasi tutte le neoplasie.

L’offerta più ampia, invece, l’assicurano le strutture accreditate, in particolare una nel Cilento e l’altra a Salerno. Un dato evidenziato anche dai sindacati che contestano le previsioni regionali che prevedono servizi a macchia di leopardo, costringendo i pazienti anche a lunghi viaggi per avere delle cure. L’utente, inoltre, sempre più, viene costretto a scegliere cliniche private anziché pubbliche.

Gli ospedali pubblici

L’atto interno dell’Asl Salerno relativo alla rete oncologica nel Cilento e nel salernitano risale allo scorso giugno. Doveva essere un documento riservato, ma ormai è di dominio pubblico e sul caso fioccano le polemiche.

Sia l’ospedale di Polla che quello di Vallo della Lucania vengono privati di numerosi trattamenti chirurgici. Se nel caso del presidio valdianese sono arrivate rassicurazioni su un possibile nuovo aggiornamento dei servizi (il piano provvisorio garantisce solo interventi a colon, retto e fegato), per Vallo della Lucania ci si interroga sui motivi che hanno portato ad unariduzione delle neoplasie trattabile, limitate alle sole patologie della cervice uterina e dell’ovaio.

Per tutte le altre ci si potrà rivolgere alla casa di cura Cobellis (accreditata per tutte le neoplasie ad eccezione di quelle del sistema nervoso). In alternativa c’è la clinica Tortorella (escluse neoplasie al pancreas, polmone, prostata e sistema nervoso).

Se è vero che l’elenco dei presidi nella rete oncologica ha un aggiornamento periodico (anche in base ai numeri degli interventi eseguiti) va detto che il San Luca avrebbe tutti i numeri per continuare a garantire più servizi.

Al momento nessun passo indietro dalla commissione regionale sulla rete oncologica nel Cilento. Al contrario una nota dell’Asl Salerno datata 24 agosto precisa che dallo scorso primo settembre «le strutture escluse dalla rete oncologica per il trattamento chirurgico delle specifiche neoplasie non potranno eseguire i relativi ricoveri programmati per eseguire tali interventi».

Nel comprensorio cilentano, dunque, il principale riferimento per la cura delle patologie tumorali sarà una struttura privata, la Cobellis. L’altra clinica privata, l’ICM di Agropoli, potrà assicurare solo interventi per Melanoma e tiroide.

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