Sanità: una Casa di Comunità ad Agropoli

Agropoli tra i 172 comuni che ospiteranno una Casa di Comunità, un nuovo servizio promosso dalla Regione Campania

Di Ernesto Rocco

Importanti novità per la sanità sul territorio di Agropoli. Grazie al lavoro della precedente giunta comunale guidata dal sindaco Adamo Coppola e con l’assessore Rosa Lampasona delegata alla sanità, in città sarà presto realizzata una Casa di Comunità.

La Casa di Comunità ad Agropoli

Si tratta di strutture attive h24 e 7 giorni su 7 con strumentazione diagnostica di base per l’effettuazione di prelievi, vaccinazioni e medicazioni. Garantirà esami, screening e assistenza amministrativa.

Il Comune di Agropoli era stato individuato per ospitare una Casa di Comunità già nei mesi scorsi; inoltre era stata individuata la sede dove sarebbe dovuta sorgere, ovvero un immobile in costruzione nei pressi dello stadio “Guariglia”. Ora è arrivata anche la formalizzazione dell’accordo che la sfiducia al presidente esecutivo ha ritardato.

Come già accaduto per i fondi assegnati per l’asilo nido è l’attuale assessore al Pnrr, Emidio Cianciola, ad intestarsene i meriti, elogiando il funzionario responsabile dell’ufficio Lavori Pubblici, Agostino Sica e cancellando il lavoro dei membri della precedente amministrazione, uno dei quali, Rosa Lampasona, siede ancora in giunta con la delega proprio per la sanità.

L’iniziativa

Al di là dei meriti, le case di comunità rientrano nella “rivoluzione” attuata dalla regione Campania per garantire una migliore offerta sanitaria sul territorio. Ne sorgeranno ben 172 in Campania, cui si aggiungono 48 ospedali di comunità e 65 centrali operative territoriali per la telemedicina.

«L’investimento mira al potenziamento dell’offerta dell’assistenza intermedia al livello territoriale attraverso l’attivazione di una struttura sanitaria della rete territoriale destinata a pazienti che necessitano di assistenza sanitaria a media/bassa intensità clinica.
La casa di comunità contribuirà ad una maggiore appropriatezza delle cure determinando una riduzione di accessi impropri ai servizi sanitari oppure il ricorso ad altre prestazioni specialistiche», spiega Cianciola.

Nessun riferimento all’ospedale di Agropoli e a come questo in futuro i suoi servizi possano integrarsi con la Casa di Comunità.

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