Caruso vince per il secondo anno la storica corsa a piedi nudi di Salvitelle

Per il secondo anno consecutivo Caruso vince la corsa a piedi nudi di Salvitelle, un evento con un lunga tradizione

Di Antonella Eleonora Pacella

Tutto nasce per uno sfottò nei confronti dei fucilieri francesi che occupavano l’Italia alla fine dell’Ottocento. I pastori di Salvitelle, un piccolo comune della provincia di Salerno, sfidarono i francesi ad una corsa su e giù per la montagna fino in paese, i militari con scarponi pesanti non riuscirono a battere gli abitanti del posto che correvano scalzi.

“La corsa della Penitenza”, trae così le sue origini da un evento che nulla aveva a che fare con la Fede, invece, oggi, è legata alla devozione del Santo Patrono, San Sabastiano.

La corsa a piedi nudi di Salvitelle

Un rito che anche quest’anno ha visto numerosi partecipanti del posto: nell’ultima domenica di agosto, 37 podisti si sono lanciati giù per la montagna, Monte San Giacomo, tra gli altri, i rovi, i sassi ed il terreno sconnesso per giungere negli ultimi 300 metri sull’asfalto antecedente la Chiesa.

Bissa il risultato dello scorso anno Pietro Caruso, che in poco più di 5 minuti ha raggiunto il Santo, superando negli ultimi 50 metri, Francesco Brancato, terzo, più distaccato Francesco Iaquinta.

Il commento

Ci vuole molta attenzione e concentrazione, poi quando decidi di correre ti butti giù e non pensi più a nulla, un po’ di competizione c’è sempre tra i primi dieci. Ognuno dà il massimo in questi 800metri di montagna e 300metri di asfalto“. Commenta così il vincitore, Pietro Caruso la sua corsa a piedi nudi ed aggiunge, cercando di spiegare tutto ciò: “Al Santo noi del paese ci teniamo tantissimo, e poi si dà l’anima per la corsa perché comunque la si sente nel profondo dell’anima e del cuore, è una cosa indescrivibile“.

Rinviata ad oggi pomeriggio la rituale lotta greco-romana, ma il maltempo sembra non dare tregua.

Una volta raggiunta la statua del Santo in Chiesa, le si baciano i piedi e ci si “deterge” nel vino rosso paesano, sempre presente il medico Stefano Tortoriello, che ha provveduto a medicare le ferite prima che un temporale mandasse tutti a casa.

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