Spaccio di ecstasy a Marina di Camerota: nei guai 20enne

Spaccio di ecstasy a Marina di Camerota, nei guai un giovane laziale, arrestato dai carabinieri della locale stazione

Di Redazione Infocilento

Spaccio di ecstasy, arrestato un uomo dai carabinieri della stazione di Marina di Camerota. A finire nei guai un 20enne residente nel Lazio, figlio di un noto professionista romano.

Spaccio di ecstasy, un arresto a Marina di Camerota

Il giovane, intorno alle 13 di ieri, si trovava in località Castello di Marina di Camerota, forse in attesa di clienti a cui cedere pastiglie di droga sintetica, in particolare della metilenediossimetanfetamina (ovvero ecstasy, chiamata anche MDMA).

Sul posto, però, sono arrivati i carabinieri della stazione di Marina di Camerota che hanno perquisito il ragazzo e la sua auto, trovandovi all’interno 40 grammi di ecstasy, hashish, dei coltellini, un bilancino di precisione e denaro contante.

Non solo: il giovane aveva con sé anche tre petardi, sembra utilizzati come segnale per i suoi clienti. Per il 20enne laziale è scattato l’arresto e il sequestro della droga e del cellulare.

I precedenti

Non è il primo arresto per spaccio di droga che avviene in zona. Nei giorni scorsi è finito nei guai uno straniero in possesso di sostanze stupefacenti a Palinuro.

I controlli dei carabinieri sono stati intensificati durante la stagione estiva, visto anche l’aumento delle presenze sul territorio.

Cos’è l’ecstasy

L’ecstasy, come quella sequestrata a Marina di Camerota, è una droga artificiale, fabbricata in laboratorio mediante utilizzo di componenti manipolati.

Il nome tecnico dell’ecstasy è MDMA. È popolarmente conosciuta come la “droga dell’amore” perché acuisce la percezione di colori e suoni e amplifica anche le sensazioni tattili durante il sesso.

Per cederla le vengono talvolta dati anche altri nomi come “la droga dell’abbraccio”, “smile” e “chiarezza”.

L’ecstasy è molto pericolosa. Questa droga ha infatti effetti distruttivi sul corpo e sulla mente. I nomi “empatici” che le vengono attribuiti non sono altro che strumenti pubblicitari utilizzati dai trafficanti per promuovere la sostanza che ha una diffusione soprattutto tra i più giovani.

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