Ammanchi sui conto correnti postali degli utenti delle poste di Aquara, arriva la condanna definitiva per la direttrice delle poste infedele. La donna, 37 anni, si sarebbe impossessata di oltre 260mila euro provenienti dai depositi dei clienti.
Direttrice delle poste di Aquara infedele: i fatti
La Corte di Cassazione nei giorni scorsi ha respinto il ricorso contro la condanna della Corte d’Appello, ritenendolo inammissibile. I fatti risalgono al periodo tra il 2011 e il 2018.
L’anno dopo la Guardia di Finanza provvide al sequestro di beni, su disposizione della Procura della Repubblica di Salerno, ai danni della direttrice delle poste di Aquara, alla quale vennero contestati i reati di peculato e riciclaggio.
Nello specifico, stando alle accuse, la donna avrebbe carpito la buona fede dei risparmiatori per porre in essere operazioni illecite e fraudolente su libretti di risparmio e buoni fruttiferi, portando al depauperamento dei depositi, intestati a persone anziane e in un caso ad un soggetto in gravi condizioni di salute.
Stando alle indagini la direttrice delle poste di Aquara avrebbe anche eseguito operazioni post mortem in nome di un correntista. La direttrice era l’unica dipendente in servizio alle poste del piccolo comune alburnino. Il caso fece molto scalpore in paese.