AGROPOLI. Scoppia la polemica per l’ordinanza anti-movida firmata dal sindaco Roberto Mutalipassi e per il successivo “blitz” avvenuto lo scorso 20 agosto nei luoghi della città più frequentati dai giovani. I titolari di attività lamentano la perdita di incassi per oltre mille euro per ciascun locale a causa di un intervento giudicato fuori luogo per tempi e modalità. Sbottano anche gli avventori, molti dei quali a seguito dell’intervento massiccio delle forze dell’ordine hanno scelto di lasciare i locali.
L’ordinanza per la movida ad Agropoli
Di fatto è già un’anomalia attuare un’ordinanza per le emissioni sonore nella seconda decade di agosto, ovvero quando l’estate volge al termine. Ma sono anche i contenuti a far discutere. Il provvedimento prevede la possibilità di diffondere musica fino a mezzanotte e mezza ad eccezione del 19 e 26 agosto al porto e piazza delle Mercanzie; il 20 e il 26 agosto in piazza Vittorio Veneto, corso Garibaldi e via Patella; il 21 e 27 agosto e il 10 settembre sul Lungomare San Marco; in queste date e in queste zona la musica è consentita fino alle 2.
Ebbene nella notte tra sabato e domenica, intorno alle 23:30, pattuglie di carabinieri, guardia di finanza e polizia municipale hanno effettuato controlli in piazza delle Mercanzie. I caschi bianchi hanno applicato diverse sanzioni, in particolare per il mancato rispetto delle regole per l’occupazione del suolo pubblico. Una notizia diffusa con giubilo all’indomani dal primo cittadino Mutalipassi. Tuttavia, fanno sapere i multati, gran parte dei verbali saranno contestati e annullati.
In virtù dell’emergenza covid, infatti, tutte le autorizzazioni per l’occupazione di spazi da parte delle attività sono state prorogate fino al termine di settembre e pare che le attività fossero in regola. Qualche titolare ha avuto unicamente la colpa di non avere con sé la necessaria documentazione, che poteva essere comunque verificata presso l’ufficio commercio anziché con un intervento del genere nel momento clou della serata.
I danni
In questo trambusto diversi clienti sono andati via con un conseguente danno per le attività. «Per mesi abbiamo chiesto controlli per la sicurezza senza ricevere risposta. Adesso oltre al danno la beffa: la task force è stata organizzata per controllare i locali e non chi arreca problemi di sicurezza nella movida», dice il titolare di una attività.
Le lamentele dei residenti
Le lamentele sono molteplici, anche sugli stessi contenuti dell’ordinanza. «In alcuni giorni – dice un residente di via Mazzini – non è possibile diffondere musica in piazza delle Mercanzie ma è possibile farlo nella strada dove abito. Due aree contigue che dovevano essere considerate in maniera comune, non fa differenza se la musica proviene da piazza della Mercanzia o da via Mazzini, la nostra quiete è comunque a rischio». E conclude: «il giorno dopo i controlli la situazione era uguale a prima. Inutile fare ordinanze se non si può controllare».
Certo la movida di Agropoli è da regolamentare, va trovata la formula per garantire il riposo di chi vorrebbe trascorrere un’estate di relax e la voglia di divertimento dei più giovani. L’ordinanza varata dal sindaco Roberto Mutalipassi, invece, sembra sia riuscita a raggiungere l’obiettivo opposto: scontentare tutti.