Cilento Fest, serata finale magica con Lastrico e Scarpati

Vincono il film “Invisibili”e il corto “Nina, Lellè e u mari”

Di Comunicato Stampa

Il film “Invisibili” di Federico Di Cicilia e il corto “Nina, Lellé e u mari” di Maria Giulia Mutolo si sono aggiudicati ex aequo il Gran Premio Cilento Fest – Cinema e Borghi 2022. La direzione artistica del festival, che si è tenuto nel borgo di Perito, dedicato al cinema delle aree interne, ai personaggi di paese e alle storie non metropolitane ambientate in luoghi lontani dai grandi centri, formata dall’editore e scrittore Max De Francesco, dal produttore Gianluca Arcopinto, dal produttore e attore Cesare Apolito, dal regista e sceneggiatore Andrea D’Ambrosio, ha scelto le due opere, tra le tante che hanno partecipato al concorso lanciato a marzo scorso, per “la loro capacità di raccontare, con realismo e poesia, storie e personaggi sospesi, nell’attesa e nella speranza di superare la piazza del paese”. Una menzione speciale della giuria è stata assegnata al documentario “Nelle ossa” di Luigi Cuomo per “aver fotografato la situazione del tempo e della vita in quel Sud interno e interiore che in tanti credono di conoscere ma che in pochi realmente comprendono”.

Nato dalla passione smisurata per il Cilento di un gruppo di giornalisti, registi e produttori originari di queste terre, il festival, organizzato dalla società di editoria e produzione Iuppiter, in collaborazione con l’associazione culturale I Disinvolti, la Lama Film e la Pro Loco di Perito, ha visto la partecipazione di tanti volti noti del cinema e dello spettacolo che, durante la serata finale, hanno ritirato riconoscimenti. A Giulio Scarpati, protagonista di un incontro pomeridiano molto emozionante, in cui ha aperto la valigia dei ricordi, è stato assegnato il “Premio alla carriera”. Mentre per la sezione “Film e serie tv” i premi sono stati assegnati a Maurizio Lastrico come migliore attore, a Pina Turco come miglior attrice e a Edoardo De Angelis come miglior regista.

Per la sezione “Cinema & teatro” il premio è andato a Bruno Cariello e per quella dedicata a “Musica e cinema” a Raiz. Lastrico e Cariello hanno anche regalato al pubblico degli intermezzi artistici: il primo esibendosi in uno dei suoi cavalli di battaglia comici in terzine dantesche; il secondo in un sentimentale viaggio nella poesia cilentana.

Altri riconoscimenti speciali sono stati assegnati ad Anna Capasso (Premio Donne del Sud) che si è anche esibita su palco col suo ultimo successo musicale, “L’estate su di noi”; a Marcello Nicodemo (Premio Sud protagonista)per il suo impegno come ingegnere e direttore del Consorzio di bonifica Velia. Infine è stato istituito il premio “Imprese e territorio” dedicato alla memoria di Antonio Nappi e consegnato alla moglie Caterina che insieme ai figli mantiene alti prestigio ed efficienza dell’azienda da lui fondata. Nel corso della serata è stata aperta una finestra su Procida capitale della cultura con l’anteprima del documentario di Giordana Moltedo “Mater Procida”, prodotto da Acat Film con Teatri Uniti.

Il premio “Cilento Fest – Cinema e borghi” è stato realizzato da uno dei più quotati artisti internazionali del momento, il napoletano Marco Abbamondi, che, utilizzando materiali naturali, ha riprodotto su tavole di legno il logo del Cilento Fest, rappresentato da una bobina di pellicola cinematografica e una coda stilizzata di una volpe, icona esemplare della ricchezza e della biodiversità del Parco Nazionale del Cilento. Alle donne premiate è stato donato anche un profumo cilentano doc alla ginestra, EmmeElle, ideato dall’associazione “Fiaba in borgo” e realizzato da Sirenae Laboratorio dell’Olfatto di Paestum.

La cerimonia di premiazione ha chiuso la quattro giorni di proiezioni, concerti, spettacoli teatrali, visite guidate, mostre ed eventi collaterali legati al patrimonio storico e umano delle comunità locali, che ha visto protagonista il piccolo borgo cilentano di Perito, trasformato per l’occasione in un vero e proprio “villaggio cinematografico”. Sul palco allestito in piazza si sono alternati nella conduzione i giornalisti Laura Cocozza ed Espedito Pistone, il critico cinematografico e la presentatrice Titta Masi.

Qualità ed esclusività hanno contraddistinto il programma di questa prima edizione. Grande affluenza di pubblico nel Villaggio Cilento Fest per i laboratori creativi di cinema, artigianato e benessere curati da Francesca Romana Cirillo e Vanessa Tedesco; seguitissime le proiezioni serali dei film fuori concorso “Isole” di Stefano Chiantini e “Il Sentiero dei lupi” di Andrea D’Ambrosio; magnetici i concerti di Desire Capaldo che ha cantato le colonne sonore del cinema e di Peppe Cirillo che con gli Antiqua Saxa ha intrapreso un viaggio nel sound popolare e identitario; risate per “Andiamo a teatro!”, inedito excursus tra generi teatrali con Oscar Di Maio, Giulio Adinolfi e la partecipazione straordinaria di Ciro Capano, reduce dal successo per il film “È stato la mano di Dio” di Paolo Sorrentino; sorprendente “Cilento è identità, forme e colori”, la collettiva di artisti del Sud, curata dalla critica d’arte Maria Pina Cirillo, che si è tenuta in un luogo del paese rigenerato e trasformato in galleria dall’organizzazione del Cilento Fest, con il decisivo lavoro del presidente dell’associazione I Disinvolti, Enrico Lava e del presidente della Pro Loco Perito, Antonello Marcelli; toccante l’incontro con Totò Cascio, nella serata inaugurale del festival, che ha ritirato il premio speciale “Cilento Fest – Cinema & Borghi” per il cortometraggio “A occhi aperti”, prodotto da Movimento Film e Rai Cinema per la Fondazione Telethon, regia di Mauro Mancini, in cui l’indimenticato bambino di “Nuovo cinema paradiso” ritorna nei luoghi del film, vincitore dell’Oscar nel 1990, per raccontare la sua convivenza con la retinite pigmentosa, una rara forma di cecità ereditaria che colpisce circa una persona su tremila.

Chiusura col botto del Cilento Fest con Il dj set di Fabrizio Fiore, mito della consolle, con una notte “in vinile” tra i brani cult e stracult della settima arte, e lo spettacolo pirotecnico dei fuochisti di Vatolla.

«Siamo entusiasti di questa prima edizione che è andata anche al di là delle nostre aspettative – ha detto Max De Francesco, ideatore della kermesse -. Se il Cilento Fest non è più un progetto ma una realtà, si deve non solo alla tenacia di un team che ha creduto senza risparmio in questa idea, ma soprattutto agli sponsor e ai tanti sostenitori che hanno “adottato” l’iniziativa, cogliendone l’importanza sociale, economica e culturale. Un ringraziamento particolare va al sindaco di Perito, Carlo Cirillo, che con entusiasmo e convinzione da subito ci ha sostenuto e incoraggiato. Far partire una prima edizione di un festival così articolato – ha continuato De Francesco – in un piccolo borgo delle aree interne e in un periodo così complicato come quello attuale, è un’impresa paragonabile a quella raccontata dal regista Herzog nel film “Fitzcarraldo”, in cui Molly, compagna del visionario protagonista, dice: “Chi sogna può muovere le montagne”. Da settembre già iniziamo a lavorare alla seconda edizione con ancora più entusiasmo e certezze nella strada che abbiamo imboccato».

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