Cilento: comuni “vendono” cani randagi. Animalisti sul piede di guerra

«Questa tratta di cani evidenzia la totale indifferenza dei comuni cilentani nei confronti dei randagi accalappiati sul territorio»

Di Luisa Monaco

«I comuni di Agropoli e Roccadaspide “vendono” i cani randagi accalappiti sul territorio». A denunciarlo le associazioni animaliste, dopo aver visionato i provvedimenti dei due comuni.

Il Comune di Roccadaspide ha accolto la proposta di un canile privato di affidamento definitivo dei randagi accalappiati sul territorio per 73mila euro, con un risparmio per il prossimo triennio di quasi 29mila euro. L’Ente potrà anche affidare gratuitamente e in via definitiva ulteriori 4 cani accalappiati sul territorio.

Un provvedimento messo in atto anche dal Comune di Agropoli che attualmente ha ben 81 cani in affidamento al canile convenzionato. Il costo complessivo per il ricovero è di 160mila euro l’anno. «Un grosso onere per l’amministrazione», fanno sapere da palazzo di città. Di qui la scelta di procedere all’affidamento definitivo.

«Questa tratta di cani evidenzia la totale indifferenza dei comuni cilentani nei confronti dei randagi accalappiati sul territorio – accusano gli animalisti – I Comuni hanno l’obbligo di vigilare sui canili a cui affidano i propri cani ed incentivare le adozioni e invece risolvono il problema vendendo i randagi».

I volontari delle associazioni locali hanno già chiesto lumi agli enti competenti e preannunciano ricorso al Tar.

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