Agropoli: Comune punta sui parcheggi rosa

Anche il Comune di Agropoli, intende istituire i parcheggi rosa, rivolti a donne in stato di gravidanza e neo mamme

Di Roberta Foccillo

AGROPOLI. L’Ente, retto dal sindaco Roberto Mutalipassi, si unisce ai Comuni virtuosi che intendono garantire maggiori servizi alle donne in gravidanza e ai bambini piccoli, con l’istituzione dei parcheggi rosa.

Parcheggi rosa destinati a donne in gravidanza e neomamme: ecco il progetto di Agropoli

E’ intenzione dell’amministrazione, infatti, istituire i parcheggi rosa dedicati alle donne in attesa. Quelli dei parcheggi rosa, vuole essere un gesto di cortesia; teso ad agevolare e sostenere utenze definite “deboli”, consentendo alle stesse di vivere la maternità con maggiore serenità.

L’amministrazione comunale, intende agire nell’ambito di una politica di sostegno alla famiglia e di miglioramento della qualità di vita; agevolare e sostenere la mobilità delle donne in gravidanza e neogenitori di bambini non superiore di due anni.

Il nuovo codice della strada, entrato in vigore il 10 novembre 2021, ha introdotto i parcheggi rosa. In realtà esistono da tempo in Italia, prima erano i Comuni a decidere se e dove prevederli, oggi invece esiste una vera e propria legge nazionale che li disciplina.

Sono stati già individuati, dalla Polizia Municipale, dei possibili stalli rosa per un totale di 16 stalli nelle seguenti vie: in Piazza Gallo (2 stalli) Via San Marco (2 stalli) Via Risorgimento (2 stalli) Via B. Croce (1 stallo) Piazzale Iorio- stazione FS (1 stallo) Via Padre Giacomo Selvi (2 stalli) Parcheggio ex campo sportivo Gino Landolfi (1 stallo) Piazzale Caruccio (2 stalli) Piazza Mediterraneo (1 stallo) Via Pio X (2 stalli)

Inoltre, dal 1° gennaio 2021 al 9 novembre 2021, il numero degli stalli realizzati adibiti al servizio di persone con limitata o impedita capacità motoria, è stato pari a 20.

Per parcheggiare sarà necessario un apposito contrassegno denominato “permesso rosa”, che potrà essere rilasciato in seguito alla domanda che attesti lo stato di gravidanza o, nel caso di genitore con figli fino a due anni, con allegato il certificato di stato di famiglia.

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