Agropoli, direttore artistico del De Filippo: perplessità sulle selezioni

A chi andrà l'incarico di direttore artistico del De Filippo di Agropoli? Ci sono già indiscrezioni. Critica la minoranza

Di Ernesto Rocco

AGROPOLI. A chi andrà l’incarico di direttore artistico del cineteatro Eduardo De Filippo di Agropoli? A Pierluigi Iorio che lo ha già ricoperto vedendosi poi relegato ad un ruolo da comprimario per i rapporti non idilliaci con Franco Alfieri e l’ex gestore della struttura Sergio Di Fiore? Chissà che la candidatura a sostegno di Roberto Mutalipassi non abbia permesso di ricucire i rapporti.

Direttore artistico del De Filippo: le modalità di selezione

Il primo cittadino in carica ha già dato l’impressione di voler garantire spazio ai non eletti delle sue liste. Prova ne è la nomina di Francesco Barone e Sara Annachiara Spinelli nel Cda dell’Agropoli Cilento Servizi.
Di certo l’eventuale scelta di Iorio andrebbe ad individuare una figura di spessore per la gestione del teatro.

Per il direttore artistico, però, ogni decisione dovrà passare per l’esame di un’apposita commissione tecnica.

E’ quanto prevede una manifestazione di interesse approvata dalla giunta nelle scorse settimane. La selezione avverrà attraverso l’esame di titoli e curricula professionali e di colloqui con la commissione stessa, nominata dal funzionario del settore turismo (Giuseppe Capozzolo).

Le critiche

Sulle modalità di selezione, però, non mancano polemiche e richieste di chiarimenti. Il consigliere comunale del gruppo Liberi e Forti, Raffaele Pesce, evidenzia alcune criticità in particolare in relazione alla nomina della commissione giudicante.

Non sono indicate le esperienze, né i titoli che dovranno essere tenuti in considerazione per individuare i membri della commissione. Non solo: Pesce osserva come manchino anche i punteggi da attribuire ai titoli e alle esperienze dei candidati. «Ne discende la totale arbitrarietà dei criteri di nomina della commissione, in campo al funzionario responsabile, nonché la successiva totale arbitrarietà demandata alla commissione stessa nella scelta del direttore artistico».

Di qui l’appello a revocare l’avviso pubblico e a perfezionarlo «in omaggio alla trasparenza, alla legittimità degli atti ed alla meritocrazia».

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