Resort di lusso ad Ascea verso l’apertura

Resort di lusso ad Ascea, dopo le polemiche ci si prepara al taglio del nastro. Già tante le prenotazioni per alloggiare a Velia

Di Carmela Santi

ASCEA. Il resort di lusso è pronto ad ospitare i primi clienti. Le prenotazioni a Villa Sacro Cuore di Velia sarebbero già tante, ma ancora non è stata ufficializzata la data dell’inaugurazione. Il clamore mediatico con l’intervento di ambientalisti e parlamentari potrebbe far slittare di qualche giorno l’avvio delle attività.

Resort di lusso ad Ascea, il commento del sindaco

A rompere il silenzio è il primo cittadino di Ascea Pietro D’Angiolillo. «Credo – dice – che bisogna fare una riflessione seria e mettere da parte l’ipocrisia e gli estremismi di chi, in merito all’intervento di recupero ambientale e paesistico della Villa Sacro Cuore, coltiva protagonismi inutili e privi di buon senso. La tematica va approfondita, tenendo conto che la struttura è stata realizzata in virtù di legittimi titoli edilizi abilitativi».

Le polemiche

Spulciando le carte e quindi approfondendo si evince che Villa Sacro Cuore fu realizzata nel 1965, prima della nascita dei vincoli paesaggistico-ambientali, emanati dal 1967 in poi, e prima che maturasse in Italia una consapevole cultura ambientale e di tutela dei beni archeologici.

Successivamente la struttura non è stata modificata ed è stata utilizzata come scuola e come sede di colonia estiva per tanti anni e per tanti ragazzi. Nel 2004 una parte della struttura è stata autorizzata all’esercizio di attività extralberghiera di case per ferie.

«Stupisce – aggiunge il primo cittadino – che dopo oltre 55 anni qualcuno si è accorto dell’esistenza di un ecomostro, da oltre 10 anni abbandonato e senza una funzione. Abitato da qualche topo e da tante rondini, raggiunto dalle onde marine e dalle malinconie di qualche adulto che da ragazzo lo aveva frequentato».

La struttura di proprietà della Diocesi di Vallo è stata ristrutturata da un privato a cui è stata affidata la gestione, a fronte del pagamento di un canone annuo. Non si conoscono i dettagli dell’accordo.

L’imprenditore sarebbe supportato da una agenzia di Roma specializzata nei flussi turistici internazionali. In merito la Diocesi precisa che la struttura necessitava di lavori urgenti ed è stato svolto l’iter per tutte le autorizzazioni.

D’Angiolillo va oltre: «Bisogna tener conto dei due aspetti della vicenda e distinguere il profilo estetico, dal profilo della legittimità urbanistico-edilizia della struttura. L’edificio non mi entusiasma, ma è stato realizzato in virtù di legittimi titoli abilitativi edilizi e quindi non possiamo buttarlo giù. Anche il vicino Parco Venere e l’abitato limitrofo, che è oltre cento volte più grande della Villa Sacro Cuore, non è un bell’esempio di architettura e costituisce un detrattore ambientale per Velia, ma nessuno si sogna di radere al suolo le abitazioni esistenti, in quanto realizzate legittimamente. Dall’acropoli di Velia si vede tutta Ascea Marina, ma nessuno ha presentato interrogazioni parlamentari, né ha scritto lettere al Santo Padre».

L’iter

L’intervento di recupero del complesso Villa Sacro Cuore è stato autorizzato con determina conclusiva della conferenza di servizi del 2019. Poi, quest’anno, la Soprintendenza si è opposta a una variante progettuale che era stata approvata in una nuova conferenza dei servizi.

Il ministero della Cultura, su richiesta della Soprintendenza, ha proposto opposizione nei confronti della nuova determina conclusiva, che il Comune ha ritirato in autotutela, approvando, infine, poche settimane fa, un’ulteriore delibera, frutto di interlocuzioni con la Soprintendenza stessa.

«La struttura – insiste il sindaco – al di là delle valutazioni e considerazioni di ordine estetico, riqualifica quell’area ed attribuisce all’edificio, di 149 camere, una irreversibile destinazione turistico-ricettiva, dà ossigeno all’economia locale e migliora il livello occupazionale, con la possibilità di poter ospitare tutto l’anno gite scolastiche per visitare Elea-Velia e scoprire i tesori del Cilento».

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