VALLO DELLA LUCANIA. Era la mattina del 6 ottobre del 2009. In una curva al chilometro 135+500 della Cilentana, in prossimità della clinica Cobellis, una Fiat Panda andò a scontrarsi contro una Fiat 600 con a bordo due donne: Mariannina Di Vizia, 58 anni e Sonia Esposito, 32 anni.
Provocò la morte di due donne: la sentenza
Nei giorni scorsi è arrivata la condanna definitiva ad un anno e quattro mesi per la ragazza, allora 23enne, che avrebbe provocato il sinistro. Già il Tribunale di Vallo della Lucania l’aveva condannata in primo grado per omicidio colposo; sentenza confermata dalla Corte d’Appello di Salerno nell’aprile dello scorso anno ed ora dalla Cassazione che ha ritenuto inammissibili i ricorsi.
Le indagini
Stando alle ricostruzioni avvenute dopo il sinistro, la Panda stava transitando da Vallo della Lucania in direzione nord verso Agropoli, quando, a causa della pioggia, all’improvviso è sbandata invadendo la corsia opposta e schiantandosi frontalmente con la Fiat 600, con a bordo le due donne residenti a Capaccio Paestum.
Secondo l’accusa l’auto viaggiava ad una velocità più elevata rispetto a quella massima prevista in condizioni meteo avverse. La giovane avrebbe quindi perso il controllo della vettura andando a colpire l’altra auto.
Per la difesa, invece, in quella curva c’erano due diverse conformazioni di asfalto: una nuova e drenante ed un’altra più vecchia e viscida. Proprio questo avrebbe provocato la perdita di aderenza della vettura Sul posto venne eseguita anche una perizia, ma i giudici hanno escluso l’aquaplaning evidenziando al contempo il superamento dei limiti di velocità quale causa della perdita di controllo dell’auto.