«Ho la morte nel cuore e con questo gravissimo evento si chiude un capitolo stupendo e colmo di ricordi della Famiglia Stanzione e dei suoi graditi amici ospiti». Così Mario Stanzione, avvocato di Nocera Inferiore, città di cui è stato anche candidato sindaco, commenta l’incendio ai danni della sua imbarcazione, avvenuto nella notte tra domenica e lunedì al porto di Agropoli.
Imbarcazione a fuoco ad Agropoli: la ricostruzione
Barone Zazà, questo il nome del natante, era utilizzato anche per tour ed escursioni lungo la costa meridionale. Le fiamme si sono innescate intorno alla mezzanotte tra domenica e lunedì notte. Sul posto è intervenuta una squadra del distaccamento dei Vigili del Fuoco di Agropoli con due automezzi.
Al loro arrivo la barca si trovava alla deriva nella rada del porto, rischiando di interessare altre imbarcazioni vicine. Il proprietario è riuscito a trascinarla fino al molo vecchio con un tender. Qui il fuoco è stato domato grazie ad un intervento sinergico dei caschi rossi e di una motonave della locale Capitaneria di Porto. Sul molo sono state poi completate le operazioni di spegnimento.
Il commento
Sulle cause del rogo lo stesso proprietario chiarisce che «sembra essere di tipo doloso (gli inquirenti stanno indagando e siamo speranzosi che la verità emerga) si è propagato violentemente, avvolgendo inesorabilmente il Barone Zazà».
Agli uomini della Guardia Costiera Stanzione ha detto che a bordo non c’era nessuno quando è scoppiato l’incendio e che lui stesso prima di andare via aveva staccato le batterie e calato l’ancora.
Circostanze che non avrebbero trovato conferma dopo l’incendio. Qualcuno potrebbe essere salito a bordo, innescato l’incendio e mandato la barca alla deriva? Lo chiariranno le indagini. La barca, intanto, è a disposizione degli inquirenti presso l’area del cantiere navale del porto di Agropoli.