Salerno Danza Festival: ecco i prossimi appuntamenti in Cilento

Domenica 17 luglio spettacolo al Giardino degli Ulivi di Ascea; il 19 tappa nel Parco Archeologico di Velia con il Salerno Danza Festival

Di Comunicato Stampa

All’orizzonte nuovi appuntamenti con Salerno Danza Festival, l’evento in scena tra luglio e agosto nelle dimore storiche del Cilento dedicato ai linguaggi della danza contemporanea.
Domenica 17, al Giardino degli Ulivi di Ascea tocca al Consorzio Coreografi Danza d’Autore Con.cor.da con “La Nona Quel che resta di noi e della terra”.

Flavia Bucciero, ideatrice del concept e della coreografia, parte dal 2020, l’anno del 250° anniversario dalla nascita di Beethoven, ma è anche l’anno della pandemia da Covid19. Su queste basi il suo disegno incontra o meglio rincontra la Nona Sinfonia: un oceano di note dalla natura imprevedibile ma estremamente affascinante, laddove immergersi nelle sue acque è un rischio, e al tempo stesso un richiamo irresistibile.

L’intento di Beethoven è quello di cercare di saldare quella frattura tra genere umano e Natura, che ha rotto l’armonia delle origini. La mancanza di armonia genera malattia e morte. Un tema estremamente attuale. Nulla può tornare com’era in origine, ma tutto deve necessariamente trasformarsi in qualcosa di diverso, di più evoluto sia nelle relazioni uomo natura, sia in quelle tra gli uomini. Tutta la sinfonia può essere vista come un percorso alla ricerca di una riconciliazione tra il genere umano e la Natura. Costruire una coreografia sulla Nona costituisce un rischio, ma è un rischio di cui non si può fare a meno, è una necessità. Danzano: Pauline Manfredi e Elisa Paini.

Martedì 19 Parco Archeologico di Velia il cartellone di Salerno Danza Festival 2022 prosegue con “Per luogo, musica e corpo”, una produzione Versiliadanza di e con Leonardo Diana. L’azione performativa vive nel contesto dentro al quale viene rappresentata.

Un danzatore dialoga con la musica e con l’ambiente che lo circonda nella creazione di una performance “site specific” concepita in maniera estemporanea in ascolto dello spazio, del tempo e delle forme che coabitano in quel dato momento il luogo stesso. Il corpo si pone all’interno dello spazio come fosse un elemento architettonico in cerca della sua dimensione dentro al contesto esistente ricercando, attraverso la forma, un’armonia con ciò che lo circonda e con le persone che lo vivono. Una relazione che si costruisce e si trasforma lentamente nello scorrere di un tempo scandito dalla musica e dai suoni dell’ambiente stesso.

L’importanza di coabitare uno spazio nel rispetto delle differenti parti in gioco è il soggetto dentro al quale cerca di muoversi l’intera performance costruita appunto mediante il dialogo tra l’artista, lo spazio e il pubblico presente.

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