Cammarano: “Fonderie Pisano a Buccino è mettere in ginocchio filiera produttiva”

Il presidente della Commissione Aree Interne: “Stop a delocalizzazioni e basta confronti, le Fonderie Pisano vanno chiuse”

Di Comunicato Stampa

“Spostare le Fonderie Pisano a Buccino equivale a compromettere per sempre un’area a elevata vocazione rurale e a decretare il fallimento di un’intera filiera produttiva che vanta tradizioni decennali. Le Fonderie Pisano vanno chiuse. Non è più necessario alcun dibattito, non c’è necessità di organizzare altri tavoli. Occorre impedire che in una zona dalla forte identità agricola e dal ricco patrimonio ambientale vadano a insediarsi attività produttive che nulla c’entrano con il territorio. Sarebbe un grave errore consentire la delocalizzazione di una industria ad alto impatto ambientale nell’area industriale di Buccino, costruita nel letto del Fiume Bianco, classificata come Distretto Agro-alimentare, contigua al Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano. Parliamo di un perimetro compreso nel sito d’interesse comunitario “Fiumi Tanagro e Sele”, per questo soggetto a vincolo paesaggistico. Un vincolo che riguarda la fascia dei 150 metri dalle sponde del fiume Bianco, le cui acque vengono usate per irrigare i campi di decine di aziende agricole della Piana del Sele. Di fronte a questo scenario, non c’è altra soluzione che quella che invochiamo da tempo, che è la chiusura”.

Lo ha dichiarato il presidente della Commissione speciale Aree Interne e consigliere regionale M5S Michele Cammarano.

“Nei pressi della zona industriale di Buccino ci sono numerose abitazioni e una scuola elementare con relativo asilo, non è pensabile dunque, traferire le fonderie qui: in caso contrario, siamo pronti a fare battaglia insieme alle associazioni e comitati del territorio per opporci in tutte le sedi Istituzionali”, conclude.

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