Aumentano i contagi ma ad Agropoli ridotti posti letto e personale

Aumentano i contagi ma l'ospedale di Agropoli è ridimensionato. I sindacati accusano la direzione: "Incapace di affrontare la pandemia"

Di Ernesto Rocco

VALLO DELLA LUCANIA. «Inadeguatezza gestionale» della direzione del Dea di Vallo della Lucania – Agropoli, «incapace di affrontare l’ennesimo incremento di contagi da Covid-19». La denuncia arriva da Carlo Lopopolo, della segreteria provinciale della Fials Salerno.

Aumento contagi, la situazione dell’ospedale di Agropoli

«Quello che assistiamo giornalmente nel Dea Vallo-Agropoli è al quanto assurdo, continui cambi di “strategia” se così vogliamo definirli, continue riorganizzazioni, accorpamenti, riduzioni di posti letto Covid, conversione di reparto, trasferimento di personale ecc…. tutte queste azioni si traducono in una vera e propria “confusione” che sta mettendo a repentaglio i Livelli Essenziali di Assistenza e, soprattutto, l’appropriatezza delle cure e la sicurezza degli utenti e dei Lavoratori stessi», accusa il sindacalista.

L’organizzazione dell’ospedale di Agropoli

Negli ultimi mesi i posti letto presso l’ospedale di Agropoli sono stati ridotti, così come il personale. Al contempo si è avuta l’attivazione di 2 posti letto di terapia intensiva, 4 posti letto di terapia sub intensiva, 4 posti letto per i pazienti COVID a bassa e media assistenza, 4 posti OBI, presso il P.O. Vallo della Lucania.

«Attualmente il Covid Hospital di Agropoli seppur depauperato nel numero di posti letto risulta a tutti gli effetti attivo e recettivo verso i pazienti Covid che necessitano assistenza. Da qualche giorno ci troviamo davanti a una nuova crescita dei contagi e la soluzione pensata, vale a dire l’allestimento di ‘bolle’ dove isolare i positivi al Covid, si è dimostrata inadeguata. Nei reparti ci si è così trovati costretti ad allestire in fretta e furia nuove stanze a più letti per ospitare i pazienti positivi. Oltretutto, non sono stati ripristinati i percorsi di vestizione e svestizione separati e il personale lavora a stretto contatto, il rischio di contagi sta tornando elevatissimo», osserva Lopopolo.

Le richieste della Fials

«Dopo due anni di pandemia e in piena estate una situazione del genere non è concepibile: gli operatori si trovano già molto stretti, con turni spesso ai limiti. Il rischio è di ritrovarci per l’ennesima volta, in trincea, con sospensione delle ferie e personale richiamato in servizio», fa sapere il rappresentante della Fials.

Di qui la richiesta ai vertici del Dea, dell’Asl e della Regione, di sapere perché si è provveduto a ridurre i posti letto ad Agropoli e alla riconversione dei reparti di Vallo della Lucania.

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