Organizzati dalla Pro Loco Camerota APS Ufficio Turistico, in collaborazione con l’associazione 3A, mercoledì 6 luglio, a Camerota Alta, ripartono i “Mercatini del Mercoledì”, vetrina e momento di incontro/confronto per artigiani, artisti e agricoltori del territorio.
I “Mercatini”, nati nel lontano 1993 dall’idea di un gruppo di amici desiderosi di creare un momento di incontro per le attività locali che desse impulso alle stesse e, al contempo, realizzasse le condizioni per una crescita del turismo nell’entroterra, hanno visto, nel corso degli anni, un sempre maggiore interesse da parte del pubblico, diventando un appuntamento stabile delle estati camerotane.
Dall’idea embrionale del 1993 si passò, nel 1995, alla costituzione della associazione 3A (Artigianato, Arte e Agricoltura) che, ancora oggi, sotto la direzione del presidente Salvatore Calicchio (guida naturalistica e grande appassionato e conoscitore del territorio) e del vulcanico socio Pompeo Cammarano (maestro vasaio e socio fondatore della 3A), grazie al supporto della Pro Loco Camerota e del suo presidente Luigi Del Gaudio, portano avanti questa iniziativa che da 29 anni richiama a Camerota tanti ospiti interessati a curiosare tra prodotti tipici, storia e storie del territorio.
I “Mercatini” si terranno, come al solito, in piazza San Vito, che fu sede delle rinomatissime botteghe della terracotta camerotana, una tradizione che affonda le sue radici nell’antica Grecia.
Va ricordato che il territorio camerotano (e cilentano in generale), durante il medioevo, è stato fortemente influenzato dalla presenza dei monaci basiliani, provenienti dalla Grecia (in fuga dall’Oriente per sfuggire alla persecuzione da parte dell’imperatore bizantino Leone III Isaurico), senza dimenticare che una delle più grandi colonie dell’antica Grecia, Elea (VI secolo a.C.), patria dei filosofi Parmenide e Zenone, sorgeva a pochissimi chilometri dal borgo, nell’attuale Ascea Marina.
Ma Camerota non si ferma qui: tanta è la storia che permea il borgo e tanti sono i luoghi da poter visitare, dalle innumerevoli chiese ai luoghi di culto di epoca medievale (dovuti alla presenza dei sovraccitati monaci basiliani sul territorio, quali la grotta di San Biagio e la grotta adiacente al convento, poco lontana dalla piazza San Vito), Porta di Suso (parte delle antiche mura del borgo, è l’unico dei tre accessi all’antica città medievale rimasto intatto), il convento dei frati cappuccini (risalente al 1602) e il castello marchesale (edificato in epoca normanna), che domina il paese dall’alto, e i tanti vicoletti caratteristici, che affacciano sul vallone delle Fornaci, gola che dà su Marina di Camerota, offrendo uno scorcio di mare fra le montagne.
«Anche quest’anno tanti saranno gli espositori (tra cui l’associazione lentiscosana AdArte, presieduta da Marilena Fiore), tanti gli appuntamenti di animazione, musica, cultura e gastronomia, che ci accompagneranno per serate magiche al fresco della collina camerotana. E se, poi, si volesse lasciare per un attimo il “Mercatino” per avventurarsi nei vicoli del centro storico, salendo fino ad arrivare al castello, ci si ritroverebbe proiettati in quel mondo medievale fatto di nobiluomini, nobildonne, vassalli, plebe, castelli, porte merlate, palazzotti, stamberghe, ricchezza e povertà, chiese, conventi e preti, eremiti e monaci».