Agropoli, degrado al PalaImpastato: “Comune ridia dignità alla struttura”

L’Associazione Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato è intervenuta sul degrado presso l’impianto sportivo di Moio

Di Redazione Infocilento

Agropoli, degrado al PalaImpastato. Già lo scorso anno l’Associazione Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato è intervenuta con un comunicato per sostenere chi denunciava la situazione di degrado, abbandono e sporcizia in cui versava il palazzetto dello sport di Agropoli dedicato alla memoria di Peppino Impastato. 

Era il 2015 quando il palazzetto fu inaugurato per svolgervi attività sportive e ricreative. La tensostruttura nasceva in un luogo precedentemente abbandonato e aveva lo scopo di ridare lustro alla periferia della cittadina cilentana. Il suo utilizzo negli anni è stato ridotto rispetto alle reali aspettative. 

“In questi giorni ci è stato segnalato il peggioramento delle condizioni di questa realtà. La struttura non viene usata e versa in uno stato di totale abbandono. A causa del non utilizzo e della mancata sorveglianza, gli spogliatoi del Palaimpastato erano diventati alloggio per senza tetto, forse con la presenza anche di bambini”, evidenziano dall’Associazione. 

“In seguito ad alcune segnalazioni abbiamo saputo che gli operatori Sarim hanno provveduto a sgombrare i locali da tutto ciò che era all’interno. Intanto vogliamo chiedere al Comune di dare dignità e supporto alle persone che vi dimoravano, affinché in seguito allo sgombero possa essere loro garantito un alloggio alternativo ed un miglioramento delle condizioni di vita, che non siano loro e chi in generale vive un momento di difficoltà a subire le conseguenze di questa situazione. Peppino Impastato sicuramente si sarebbe battuto in loro favore, come ha fatto quando era in vita nei confronti di chi viveva situazioni di difficoltà. La povertà ed altri tipi di disagio purtroppo sono in crescita, soprattutto in questi anni di pandemia e di guerra, e travolgono soprattutto i più fragili. Ci auguriamo che lo sgombero sia stato funzionale a dare un concreto sostegno a queste persone per non farle vivere in una condizione non adeguata al loro benessere”, aggiungono. 

Di qui l’appello: “Chiediamo anche che questo luogo sia riportato alla funzione di centro sportivo, per onorare la memoria di Peppino che ha molto creduto nel calcio e nello sport come forma di aggregazione sociale. Auspichiamo che Il “Peppino Impastato”, non resti una delle tante cattedrali nel deserto, ciò rappresenterebbe uno spreco di soldi pubblici, un oltraggio alla memoria di una vittima della mafia, un’occasione persa ed una sconfitta per la collettività”. 

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