Mancato inserimento del Saut di Santa Maria nella progettazione regionale sanitaria finanziata dal Pnrr, il gruppo Castellabate al Centro chiede chiarimenti.
«Nel novembre 2021, con una mozione consiliare “provocatoria”, chiedevamo al Sindaco di far spostare il centro vaccinale Covid-19 presso il SAUT di Santa Maria, previo un adeguamento funzionale della struttura.
Una mozione, da noi stessi definita provocatoria, con la quale si intendeva “approfittare” dell’emergenza sanitaria e scolastica (palestra libera per le attività didattiche) per sollecitare un processo di efficientamento di quella struttura da parte dell’ASL. La mozione, nonostante il palesato intento, veniva tuttavia respinta dalla maggioranza del Consiglio per un “vizio di forma”.
Successivamente, però, il Sindaco (di fatto, accogliendo la “provocazione”), il 3 febbraio 2022, scriveva al Direttore Generale dell’ASL di Salerno chiedendo la trasformazione del SAUT in PSAUT “per poter offrire soccorso anche per banali ferite o patologie meno gravi», osserva Domenico Di Luccia. Ad oggi, però, per il Saut di Santa Maria di Castellabate non ci sono investimenti all’orizzonte.
Con i fondi Pnrr, infatti, si punta a realizzare delle case di comunità per migliorare l’offerta sanitaria sul territorio. Nel progetto presentato al Ministero della Salute, sono 33 le Case della Comunità individuate in provincia di Salerno dalla Regione Campania, con sede nei Comuni di Olevano sul Tusciano, Capaccio Paestum, Eboli, Mercato San Severino, Vallo della Lucania, Colliano, Pollica, Bellosguardo, Caselle in Pittari, Sala Consilina, Oliveto Citra, Agropoli, San Giovanni a Piro, Centola, Buccino, Sapri, Tramonti, Teggiano. Assente Castellabate.
«Ci chiediamo allora.. che fine ha fatto la sinergia istituzionale, la nota “filiera”? Che fine hanno fatto le “chiavi” che dovevano aprire i “portoni importanti”? Se ci sono, è il momento di usarle! Questa è un’occasione che Castellabate non può perdere!», dicono da Castellabate al centro.
Di qui una nuova mozione affinché il sindaco assuma l’impegno di ottenere l’inserimento di Castellabate nella riorganizzazione delle strutture sanitarie di prossimità territoriale, «se necessario, anche con un’azione di protesta politica nei confronti del governo regionale».