AGROPOLI. Accusato di aver commesso abusi sulla nipote, all’epoca dei fatti minorenne, assolto perché il fatto non sussiste un 46enne di Agropoli. L’incubo per l’uomo era iniziato nel 2019, in seguito alle accuse della presunta vittima.
La ragazzina raccontò che nell’estate precedente aveva subito palpeggiamenti da parte dello zio, il quale l’avrebbe indotta anche a compiere un rapporto orale e congiungimenti carnali, senza che lei avesse mai prestato il consenso. Al vaglio degli inquirenti finirono presunti episodi di violenza carnale e psicologica contro la volontà della ragazza.
Dopo le indagini poste in essere dai carabinieri della compagnia di Agropoli, guidati dal capitano Fabiola Garello, per l’uomo difeso dall’avvocato Leopoldo Catena, si aprirono le porte del carcere di Vallo della Lucania dove è rimasto ristretto per circa sei mesi.
Soltanto in seguito all’udienza per l’incidente probatorio, durante la quale è stata ascoltata anche la ragazza, il giudice Sergio Marotta ha ritenuto opportuno alleviare le restrizioni, rimettendo in libertà il 46enne, con il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla nipote.
Dopo circa due anni da allora, nei giorni scorsi è arrivata la decisione dei giudici. Per il presunto autore dei reati il Pm aveva chiesto una pena di otto anni. L’avvocato Catena, invece, con una arringa durata oltre un’ora, nel corso della quale ha ripercorso tutte le indagini difensive, è riuscito a smontare punto per punto le tesi dell’accusa.
Così il collegio giudicante, presidente il giudice Mauro Tringali, ha disposto l’assoluzione per il 46enne “perché il fatto non sussiste”.