Tariffe nei lidi: a Palinuro gli aumenti maggiori

Un'indagine di Altroconsumo rivela i dati: a Palinuro aumenti rispetto allo scorso anno del 18%

Di Redazione Infocilento

Con la stagione estiva alle porte, quest’anno più che mai, gli italiani iniziano a pensare e a programmare le proprie vacanze, che in molti passeranno sulle spiagge della Penisola. In questo scenario, Altroconsumo ha realizzato un’inchiesta sui lidi balneari per guidare gli italiani nella scelta delle proprie mete estive.

Tariffe nei lidi, i dati di Palinuro e delle altre località

L’indagine ha analizzato, in primis, le tariffe applicate dai gestori degli stabilimenti riscontrando un aumento dei prezzi rispetto all’anno precedente, inoltre, attraverso un questionario rivolto ad un campione della popolazione, ha approfondito le abitudini di scelta di chi trascorre le vacanze in località balneari italiane.

Le preferenze degli italiani

Relativamente alle preferenze degli italiani per quanto riguarda le tipologie di spiaggia che preferiscono, l’indagine di Altroconsumo riscontra che il 28% di coloro che trascorrono le vacanze in località balneari della Penisola, preferisce lo stabilimento balneare.

L’11% dei rispondenti preferisce invece la spiaggia libera attrezzata a pagamento, il 16% la spiaggia libera e gratuita con servizi (come bar, docce e wc) e il 19% la spiaggia libera e gratuita senza servizi. Sul totale degli intervistati, il 39% predilige spiagge a pagamento, mentre il 35% preferisce frequentare spiagge gratuite. Il restante 26% del campione decide di volta in volta dove preferisce andare a seconda delle circostanze quali località, periodo, lunghezza della vacanza.

Chi sceglie lo stabilimento balneare o spiagge libere attrezzate a pagamento lo fa, in primis, per l’equipaggiamento offerto (74%); tra le principali motivazioni di scelta troviamo anche la sicurezza di avere il proprio posto (44%), i servizi di ristorazione della struttura (44%) e la possibilità di usare la doccia (43%).

Chi frequenta spiagge gratuite, con o senza servizi, lo fa innanzitutto perché sono gratuite (per il 68% dei rispondenti) e per la libertà di scegliere dove andare di giorno in giorno (60%).

I costi

Come ogni anno, Altroconsumo si occupa, in questa indagine, di verificare le tariffe praticate dagli stabilimenti balneari in alcune località italiane prendendo in esame la settimana tra il 31 luglio al 6 agosto.

Le località coinvolte nell’inchiesta sono Lignano, Rimini, Senigallia, Viareggio, Palinuro, Alassio, Gallipoli, Alghero, Taormina e Giardini Naxos e Anzio. Dall’indagine è emerso che la località più cara è Alassio dove si spendono 323 €, contro i 129 di Senigallia, località meno cara tra quelle oggetto dell’inchiesta. Seguono Gallipoli (282), Alghero (194) e Viareggio (184). Le località meno care sono, dopo Senigallia, Rimini (131), Lignano (142) e Anzio (159).

Sono state inoltre messe a confronto le tariffe di quest’anno con quelle dello scorso anno, prendendo a riferimento il costo medio, in spiaggia, delle prime quattro file. In tutte le località sono stati riscontrati aumenti, complessivamente pari al 10%, ma molto differenziati in relazione alla località.

A Palinuro l’aumento è stato del 18%: l’anno scorso la spesa media era di 143 €, contro i 169 di quest’anno. Seguono Rimini, Alassio e Alghero, rispettivamente con il 14%, 13% e 12%. Nelle altre località l’aumento si attesta tra il 5% di Lignano e il 7% di Taormina e Giardini Naxos.

Per Altroconsumo, quindi, è proprio nel Cilento che si registrano gli aumenti maggiori tra le località analizzate. Un dato che si unisce alle polemiche degli ultimi anni relative ad un costo medio negli stabilimenti balneari cilentani considerato troppo alto rispetto ai servizi offerti, in particolare nell’area nord.

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