M5S, Cammarano: “Dieta Mediterranea, legge regionale inattuata da 10 anni”

Michele Cammarano, presidente della commissione aree interne: “Accelerare iter per l’istituzione di un osservatorio”

Di Comunicato Stampa

“In Campania siamo dotati da ben dieci anni di uno strumento normativo che punta sulla valorizzazione della Dieta mediterranea, attraverso iniziative e misure tese a promozionare e sviluppare le filiere enogastronomiche e la produzione e commercializzazione di prodotti a chilometri zero. Eppure questa legge, che potrebbe fungere da volano per l’economia di tutto il territorio regionale, è allo stato inspiegabilmente inattuata. Una negligenza ancor più ingiustificata, se si pensa che nel 2010 la Dieta Mediterranea è stata inserita nella lista dei patrimoni culturali immateriali dell’Unesco. Un prestigioso riconoscimento ricercato e fortemente voluto dall’Italia, ben consapevole delle sue potenzialità in ambito economico e non solo con uno sguardo rivolto al futuro. In questo risultato c’è anche la visione pioneristica e l’azione concreta di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica, la cui tragica fine non ha cancellato la straordinaria eredità che ha lasciato a tutti noi”.

Lo ha dichiarato il presidente della Commissione regionale speciale Aree Interne e consigliere regionale M5S Michele Cammarano, a margine della cerimonia di Apertura del Salone della Dieta Mediterranea a Paestum.

“Durante il mio intervento – ha sottolineato Cammarano – dopo aver parlato di agricoltura e turismo sostenibile, di innovazione, ho raccontato la faticosa esperienza della fondazione del Museo sulla dieta mediterranea e il rapporto con Ancel Keys. Insieme a Carmine Battipede, Francesco Cuomo e Antonello Scorziello nell’anno 2003, per la consegna della medaglia al merito alla salute proprio ad Ancel Keys. La legge regionale – conclude il consigliere regionale – prevede l’istituzione di un osservatorio, del quale ad oggi non c’è ancora alcuna traccia. Abbiamo il dovere di dare una risposta efficace e di accelerare perché sia dato seguito al nostro impegno, affinché sia bandita come modello di sviluppo basato sui valori di questo tipo di alimentazione e stile di vita dal punto di vista culturale, sociale, storico, gastronomico, alimentare, ambientale, paesaggistico e dei costumi”.

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