CAPACCIO PAESTUM. L’appuntamento di giovedì 26 Maggio alle ore 20.30 nell’ex Tabacchificio del Cafasso è un’ulteriore tappa di approfondimento sui temi dei diritti umani e della giustizia ambientale e sociale e promozione di una positiva convivenza tra le persone che abitano lo stesso territorio.
Che cibo arriva sulle nostre tavole, ogni giorno? Le zucchine, i pomodori che mangiamo, come vengono raccolti? Compriamo e mangiamo frutta e verdura ma non sappiamo che spesso dietro a quel lavoro c’è sfruttamento, caporalato e addirittura schiavismo. Lo spettacolo parla di cosa producono le agromafie, di cosa c’è dietro al cibo che mangiamo, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura, della violenza del caporalato sul corpo delle donne e degli uomini migranti.
È la storia di un ragazzo indiano di nome Harjeet che viene in Italia per lavorare. Diventa velocemente vittima del caporalato che gestisce il lavoro agricolo nell’Agro Pontino. Harjeet è l’ultimo anello di una catena di sfruttamento che parte dalla grande distribuzione dei supermercati e finisce nelle serre dove si coltiva la verdura.
“Il monsone” è uno spettacolo pensato come un concept album. Musica, voce e immagini compongono i pezzi di un processo al contrario: l’uomo sfruttato si ribella e per questo deve essere punito. Il solo tentativo di ribellarsi allo sfruttamento viene percepito come una sconsideratezza, una mancanza di riconoscenza dello sfruttato nei confronti sia del sistema economico che lo sfrutta, sia nei confronti dello Stato che lo tollera. Lo sfruttato che si ribella è un arrogante che non sta al suo posto.
Queste le premesse di un processo nel quale ogni protagonista trova voce e musica: un giudice meteoropatico, Harjeet lo sfruttato, la giovane ragazza che si ribella, il padrone che da accusato si trasforma in accusatore, il supermercato canterino e spensierato. Tutti aspettano il monsone, il vento che porterà la pioggia del cambiamento.
Beppe Casales lavora come attore professionista dal 1998. Ha lavorato tra gli altri con Toni Servillo, Anna Bonaiuto, Michela Cescon, Mirko Artuso. Dagli anni 2000 la sua ricerca artistica si concentra sul teatro di narrazione, un teatro popolare, in una continua ricerca di un linguaggio originale.
L’evento si avvale del patrocinio del Comune di Capaccio Paestum. L’ingresso è gratuito.