SAPRI. «Il comitato di lotta per l’ospedale di Sapri ha preso atto che, senza una generale assunzione di responsabilità, il processo di chiusura dell’ospedale è ormai avviato verso le fasi finali». Così dal Comitato civico nato a salvaguardia del presidio dell’Immacolata dopo un confronto pubblico.
Le criticità sono molteplici: chiusura del punto nascite, assenza di risposte sul terreno dei concorsi, impossibilità di garantire i servizi. «L’Ospedale di Sapri praticamente, se le cose rimangono così , è in fase di estinzione. – commentano senza mezzi termini – Come i tanti uffici e servizi che Sapri ha visto svanire nel corso degli anni, i cittadini si preparano a salutare anche l’ospedale».
Ospedale di Sapri: le azioni del comitato di lotta
Il comitato di lotta, però, non è disposto ad accettare tutto in silenzio e ha preso una serie di decisioni. Domani, Mercoledì 18 maggio, una delegazione del comitato incontrerà il Direttore Sanitario. L’obiettivo è avere il quadro complessivo delle criticità e delle chiusure previste di reparti e servizi.
Non solo: considerate le imminenti elezioni si proporrà a tutti i candidati delle due liste sapresi di sottoscrivere un documento comune di impegno concreto a difesa dell’ospedale di Sapri.
Ma il comitato è pronto anche alla protesta con una mobilitazione generale dei sindaci e dei cittadini del Golfo di Policastro. Verranno proposte, inoltre, azioni politiche e sociali ma anche legali in difesa del diritto alla salute.
Il commento
«L’ospedale di Sapri è in fase di lenta e inesorabile chiusura. Noi non ci stiamo e lotteremo con ogni mezzo per difendere quell’ospedale che è nato dal coraggio, dalla passione civile di coloro che hanno pagato anche sulla propria pelle la difesa dei diritti universali», chiosano dal Comitato.