Giuseppe Di Lascio: “Raggiungere la D da protagonista è stata una soddisfazione”

L'entusiasmo per il successo in terra molisana dell'ex Agropoli Giuseppe Di Lascio, centrocampista classe '99 di Gromola

Di Christian Vitale

In questa annata calcistica Giuseppe Di Lascio ha centrato la promozione in Serie D con il Termoli. Il classe ’99 di Capaccio-Paestum, infatti, è approdato in Molise dove ha vinto il campionato di Eccellenza con grande margine sulle avversarie. Il giovane di Gromola, centrocampista ex Agropoli, ha parlato nei giorni scorsi sulle colonne del quotidiano “La Città” dove ha rilasciato qualche battuta sulla stagione conclusa con il balzo in quarta serie.

Giuseppe Di Lascio, la felicità per la promozione in Serie D

Raggiungere la Serie D da protagonista è una grande soddisfazione. Spero di poter mantenere la categoria conquista e mi piacerebbe farlo con questa casacca. Dedico questa vittoria a mamma Ersilia e papà Alfonso, le mie sorelle Maria e Annachiara, mia zia Caterina e al mio amore Francesca, sempre vicini a me”.

La scelta di Termoli

“Ho scelto Termoli per il progetto ambizioso. Appena ho parlato con il Direttore Santonastaso ho percepito subito la bontà e l’importanza del progetto. Non conoscendo il campionato ero un po’ scettico sul livello generale che reputo ora più che buono. Le prime 6-7 squadra sono tutte attrezzate per raggiungere la vetta. Il nostro obiettivo era quello di crescere sia come giocatori che come uomini visto che l’età media della squadra è di 20 anni. L’entusiasmo e la voglia di migliorarci ci ha fatto fare grandi cose. La forza di questa squadra è stata proprio il gruppo e vivendo insieme siamo diventati come una famiglia”.

Il centrocampista sulla stagione in terra molisana

Siamo partiti con l’idea di fare bene. Ognuno di noi doveva togliersi qualche sassolino dalla scarpa, quindi ogni partita l’abbiamo giocata con la voglia di far vedere chi eravamo e tutto questo ci ha portato a superare ogni aspettativa. Un piccolo momento di calo è arrivato all’inizio del girone di ritorno dove abbiamo perso le prime due partite. Essendo una squadra giovane poteva esserci il rischio di perdere qualche certezza, ma abbiamo dimostrato di avere personalità mettendoci subito in carreggiata. La matematica è arrivata in modo inaspettato, ovvero nella terz’ultima gara di campionato: l’Isernia non è riuscita a vincere contro l’Agnonese e questo ha fatto si che noi diventassimo campioni. Abbiamo vissuto gli ultimi minuti di quella gara tutti insieme, in cerchio, attendendo la fine per poi festeggiare. È stata un’emozione incredibile e credo che la gioia per una vittoria sia tale dalla serie A alla terza categoria”.

La chiusura sulla sua annata

Per me è stata un’annata importante, la prima in cui mi sono trovato nel ruolo del più grande a soli 22 anni. Questo comporta qualche responsabilità in più come dare il giusto esempio in campo e fuori, consigli e supporto e soprattutto aiutare i compagni. È un ruolo impegnativo ma che alla fine ti gratifica. Sicuramente un momento da incorniciare è stato quello in cui abbiamo alzato il trofeo al cielo”.

Condividi questo articolo
Exit mobile version