“Un altro importante passo avanti è stato compiuto in queste ore per il rilancio delle nostre aree interne. Con delibera di giunta, la Regione Campania ha infatti riconosciuto il comprensorio Sele-Tanagro e Alburni come area pilota su cui sarà possibile avviare la sperimentazione definita dalla strategia nazionale delle aree interne. Fanno quindi parte degli Enti aderenti alla strategia delle Aree Interne, i comuni di Sicignano degli Alburni, Petina, Postiglione, Oliveto Citra, Contursi Terme, Colliano, Valva, Laviano, Auletta, Salvitelle, Caggiano, Buccino, San Gregorio Magno, Palomonte, Santomenna, Campagna, Castelnuovo di Conza, Romagnano al Monte e Ricigliano. Grazie a questo provvedimento, saranno fin da subito messe in campo iniziative tese alla promozione e allo sviluppo dei territori interessati, dal potenziamento dei servizi essenziali ai cittadini alla valorizzazione delle risorse paesaggistiche e culturali”.
Così il presidente della Commissione speciale Aree Interne e consigliere regionale M5S Michele Cammarano.
“L’obiettivo, oltre alla riscoperta di territori che rappresentano un patrimonio straordinario per la nostra regione, è quello di contrastare fenomeni di spopolamento sempre più drammatici. Lo sviluppo dell’agroalimentare, della ricettività turistica e della valorizzazione culturale sono le strade maestre per fare rientrare i nostri giovani e fermare la drammatica piaga dello spopolamento. La vastissima provincia di Salerno può rappresentare un simbolo per la rinascita dei territori marginali: ecco perché alle due aree già riconosciute dalla Strategia delle Aree interne, vale a dire Cilento interno e Vallo di Diano, potrebbe presto aggiungersi quella dell’Alto Sele-Tanagro-Alburni. “L’area Sele Tanagro Alburni si caratterizza per essere un territorio cerniera tra le aree Pilota Alta Irpinia e del Vallo di Diano, e interclusa anche dall’area del Cilento Interno, completando in tal modo la perimetrazione dell’area interna della Campania meridionale”. Rilanciare le aree interne equivale a rilanciare l’intero tessuto economico e paesaggistico della Campania”,