MONTECORICE. Si surriscalda il clima elettorale in vista delle elezioni amministrative a Montecorice. A qualcuno non è piaciuta la scelta di Pasquale Tarallo, figlio del compianto Giuseppe, ex sindaco e primo presidente del Parco del Cilento, di candidarsi nella lista a sostegno di Flavio Meola, già amministratore di lungo corso. E così negli ultimi giorni c’è chi ha pensato bene di diffondere in paese dei volantini anonimi in cui viene accusato Tarallo di aver tradito, con questa scelta, la memoria del papà.
Volantini contro Pasquale Tarallo: il testo
«Tuo padre ha combattuto contro le ingiustizie e la delinquenza, contro i villaggi ed è stato minacciato più volte in questi anni […] Tuo padre era un grande uomo, non ha mai girato le spalle di fronte la minaccia e non ha mai avuto paura, è stato sempre onesto, coraggioso, non si è mai venduto e ha camminato a testa alta. Con la morte di Peppe Tarallo se n’è adato il guardiano di Montecorice e non solo», così si legge nella missiva.
Gli autori (un gruppo di amici, questa la firma riportata a margine della lettera), poi incalzano: «Pasquale tu invece ti sei fatto mettere nel sacco, ma stai attento, apri bene gli occhi e le orecchie, perché non ti fanno capire niente, in quanto ti metteranno fuori o diventerai anche tu un palazzinaro. Pasquale non ti rendi conto che hai rinnegato tutti i sacrifici e le battaglie che ha fatto tuo padre per 40 anni? Vergognati, hai perso la dignità e tradito il nome della tua famiglia, sei un venduto e tutto questo lo hai fatto per mantenere la poltrona».
La replica
«Trovo veramente fuori luogo e di pessimo gusto invocare il nome di mio Padre, Giuseppe Tarallo, da parte di chi, proclamandosi suo estimatore, oggi dice che il mio comportamento sarebbe un tradimento ai suoi ideali. Se un tradimento c’è stato questo l’ho subito io, come mio padre in vita. E non lo dico solo a chi vigliaccamente, nell’anonimato (solo quello che non si fa non si sa! ) e col buio, imbratta le strade del mio paese con dei volantini che rappresentano, solo, la pochezza intellettuale oltre che di spirito di chi li ha scritti. Inoltre, ora, se fossi legato alla poltrona avrei accettato le candidature a sindaco o avrei chiesto una poltrona per me. Ma soprattutto non posso essere giudicato su cose non avvenute o su un futuro che ancora deve essere scritto», la replica di Pasquale Tarallo.
«Io non ho paura di mettermi in gioco. Guardatevi dentro e chiedetevi cosa avete fatto voi per le vostre Famiglie, per il vostro Paese, per il vostro Comune, per il Cilento ?! Fatevi un esame di coscienza e ditemi dove eravate quando Giuseppe Tarallo aveva bisogno di voi – conclude – Mio Padre è sempre stato al mio fianco ed ancora lo sento qui con me come tutte le persone che hanno veramente rispetto per la mia Famiglia ed hanno fiducia nella mia persona».