Una personale ‘guida locale’ che accompagni a conoscere i luoghi, i cibi e le tradizioni più segrete di un territorio: è il desiderio di ogni turista desideroso di uscire dai classici percorsi di massa, da ora possibile grazie ai Big Data, la miniera di dati che produce ogni persona quotidianamente.
E’ uno degli esperimenti di trasformazione digitale nato in Cilento, uno dei territori più attrattivi della Campania, caratterizzato da innumerevoli borghi e piccolissime realtà spesso tagliate fuori dai classici percorsi di visita.
Non ci facciamo neanche più caso ma in breve tempo il digitale ha completamente rivoluzionato il nostro modo di essere turisti o viaggiatori: basti pensare ad esempio a come pianifichiamo online un itinerario, alle valutazioni che cerchiamo attraverso le recensioni scritte da altri utenti, o la fiducia incondizionata che diamo alle mappe e ai navigatori.
Una vera e propria rivoluzione che ha cambiato sia i turisti che i fornitori dei servizi per i turisti resa possibile soprattutto grazie sempre maggiore capacità di analisi dei cosiddetti Big Data, l’enorme mole di informazioni che produciamo in ogni istante, che, se ben usati, permettono agli algoritmi di offrirci soluzioni perfette per l’esperienza che stiamo cercando.
Da miniere ad uso esclusivo dei colossi tecnologici queste preziose risorse possono in realtà essere alla portata di tutti, anche per le piccole realtà del territorio che si trovano spesso tagliate fuori dal turismo che spesso non sa uscire fuori da percorsi standardizzati. E’ la sfida di un gruppo di imprenditori del Cilento, che con il sostegno di ViralBeat, della Confederazione Nazionale dell’Artigianato (Cna) di Salerno e PidMed, il prototipo di Punto Impresa Digitale progettato dalla Camera di Commercio di Salerno e l’Università Federico II di Napoli, ha voluto mostrare come con l’ausilio delle tecnologie 4.0 è possibile valorizzare e destagionalizzare l’offerta turistica del territorio.
Ne è nato un prototipo di piattaforma digitale in cui i turisti possono scoprire il territorio non solo attraverso il racconto della sua bellezza geografica ma anche attraverso l’elemento culturale ed esperienziale – ad esempio cibo o trekking – con suggerimenti su misura che vengono proposti interpretando quel che il turista potrebbe apprezzare.