SAPRI. Sabato 7 maggio, alle ore 18:00, presso l’aula consiliare di Sapri si terrà un dibattito pubblico sul tema dell’alta velocità nel golfo di Policastro e sul destino e rilancio dell’ospedale “Immacolata” di Sapri. A promuoverlo sono il Comitato di lotta per l’ospedale di Sapri e il Comitato civico per l’Alta velocità 1987.
«Mentre si preparano le liste elettorali riteniamo importante che Il dibattito politico nella Città si concentri su alcuni temi scottanti e impellenti: in primis, per noi, Ospedale di Sapri e destino e rilancio della linea ferroviaria (ovviamente ci sono tanti altri temi Importanti, tra cui lo sviluppo turistico, gli Investimenti nel sociale e nelle scuole, la questione giovanile, Il lavoro). In questi anni i comitati civici hanno spesso supplito alle carenze di una certa politica ferma sugli opportunismi, sulle tattiche, sulle contrapposizioni personali, con il risultato di arrivare tardi sui problemi e sulle necessità del territorio», fanno sapere i promotori.
«Sarebbe auspicabile – proseguono – che tutti gli aspiranti candidati al consiglio comunale e le forze che si cimenteranno nel prossimo confronto elettorale, siano almeno al corrente delle problematiche reall sul tappeto anche per evitare che vi sia una mera adesione a cordate o tifoserie. L’ospedale di Sapri è in perenne precarietà e nonostante l’ottima notizia del suo inserimento tra gli Investimenti dell’Istituto Pascale, sarebbe auspicabile una revisione della rete oncologica che attualmente ci vede fuori e una chiara presa in carico della questione della carenza di personale e di servizi. La stazione ferroviaria di Sapri è al centro di una battaglia per la sua esistenza e il suo rilancio: questa battaglia si chiama Alta velocità ed è una battaglia che ha visto e vedrà il comitato sempre attento e vigile su ogni passaggio politico e procedurale perché si tratta del futuro di Sapri e dell’intero territorio».
Infine l’appello: «Come comitati civici chiediamo che il dibattito politico elettorale si concentri anche su questi temi e che si instauri un vero confronto fondato innanzi tutto sulla lettura delle “carte” e della documentazione, sulla conascenza del fatti e delle procedure e che venga bandita ogni supponenza o arroganza, lavorando con proposte e visioni, per il bene comune e per lo sviluppo collettivo».