Sindaci cilentani a Salerno per la commemorazione della Traslazione di San Matteo

Nell'anno 954 le spoglie di San Matteo arrivarono da Velia a Salerno passando per Rutino e Capaccio. Si commemora la traslazione del Santo

Di Luisa Monaco

Nell’anno 954 le spoglie di San Matteo arrivarono in città dopo essere state sepolte per circa cinque secoli a Velia, fin quando l’apostolo non apparve in sogno a Pelagia, una pia donna madre del monaco Atanasio che indicò al figlio l’esatta collocazione delle spoglie del Santo. Successivamente le ossa sacre dell’evangelista furono deposte, per alcuni mesi, nella cattedrale di Capaccio, oggi Madonna del Granato, prima di essere traslate a Salerno, grazie al volere del principe longobardo Gisulfo II, dove vennero accolte in un tripudio di fede con i tanti fedeli che illuminarono la città con le loro candele. Furono collocate nella chiesa di Santa Maria degli Angeli prima di trovare una definitiva sistemazione nel Duomo, fatto erigere dal duca normanno Roberto il Guiscardo e consacrato da Gregorio VII nel 1084”.

A ricordare questa pagina di storia è stato Don Michele Pecoraro, parroco della Cattedrale di Salerno, che anche quest’anno ha ritenuto doveroso solennizzare questo evento organizzando tre giorni di celebrazioni, all’interno del Duomo ed anche nel Salone dei Marmi del Comune di Salerno.

All’iniziativa prenderanno parte anche gli amministratori cilentani che sono legati alla figura di San Matteo.

Traslazione di San Matteo: il programma delle celebrazioni

Il programma entra nel vivo domani, Giovedì 5 maggio, quando ci sarà l’Adorazione Eucaristica con brani del Vangelo di Matteo.

Venerdì 6 maggio, alle ore 19,00 i sacerdoti e i fedeli delle parrocchie arriveranno in Cattedrale e assisteranno alla celebrazione del Solenne Pontificale che sarà presieduto dall’Arcivescovo, Monsignor Andrea Bellandi.

Ci saranno anche i sacerdoti e i Sindaci del cammino di San Matteo. Nel dettaglio giungeranno a Salerno gli amministratori di Casal Velino, dove le spoglie di San Matteo sono state sepolte per 500 anni; del Comune di Rutino, dove c’è la famosa “Fontana di San Matteo”; del Comune di Capaccio dove le spoglie furono custodite nella cappella della Madonna del Granato.

Il Sindaco e la comunità di Rutino offriranno l’olio che per un anno alimenterà la lampada posta nella Cripta accanto alla tomba di San Matteo. La pavimentazione del quadriportico del Duomo sarà coperta con del sale colorato col quale sarà realizzata l’immagine di San Matteo.

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