Effetto aeroporto: grandi imprese accendono i riflettori sul Cilento

L'aeroporto di Salerno, unito ad altre infrastrutture programmate sul territorio, garantirà notevoli investimenti sul Cilento

Di Ernesto Rocco

AGROPOLI. Il territorio dell’Alto Cilento costiero potrebbe essere interessato da qui a qualche anno da importanti interventi infrastrutturali destinati a creare un effetto domino capace di garantire uno sviluppo economico non indifferente.

A “dare il là” a questo processo sarà l’aeroporto Salerno – Costa d’Amalfi, un’opera talvolta sottovalutata ma che invece avrà effetti rilevanti anche nel comprensorio cilentano. I lavori di prolungamento della pista e di adeguamento delle strutture sono in corso dopo aver superato il pantano burocratico. Tra qualche anno i primi voli saranno dirottati da Napoli a Salerno e l’aeroporto diventerà pienamente operativo.

Aeroporto di Salerno: gli effetti sul Cilento

Ma come può influire su un territorio distante circa 50 km, ovvero il Cilento? Nelle attuali condizioni l’aeroporto (soprattutto in termini commerciali e turistici) assicurerebbe benefici soprattutto a Salerno e alla Costiera Amalfitana.

Ma grossi gruppi imprenditoriali stanno valutando il modo di intercettare i vantaggi che determinerà tale infrastruttura trasferendoli in altre aree, oggi vergini, sulle quali è possibile investire in maniera massiccia. Con la zona nord della Provincia ormai satura è a sud che si concentreranno questi sforzi.

L’alternativa, però, non può essere la Piana del Sele, quella più vicina al Salerno – Costa d’Amalfi. Tra Eboli, Battipaglia, Bellizzi, Capaccio Paestum e Serre nell’ultimo decennio sono sorte circa tremila aziende agricole che garantiscono lavoro ad oltre 9 mila persone. Quest’area rappresenta ormai il secondo polo della quarta gamma d’Italia, dopo quello che si estende tra Bergamo e Padova.

Di fatto oggi i terreni, le coltivazioni, le serre, rappresentano una fonte di ricchezza di imprese nazionali e internazionali e chi intende investire beneficiando dell’utenza che grazie all’aeroporto giungerà sul territorio difficilmente potrà farlo qui, cancellando l’importante vocazione agricola della piana.

Ecco allora spiegato perché le aziende si stanno concentrando sul Cilento. Quelle che vi raccontiamo non sono semplici ipotesi, bensì fatti: grandi gruppi imprenditoriali di tutta Italia hanno i fari accesi sul territorio compreso tra Capaccio Paestum ed Agropoli.

Perché gli investimenti sul Cilento?

Le potenzialità ci sono e risultano legate anche a particolari condizioni: su quest’area, stando a complessi studi, orbita una popolazione di 68mila unità nel raggio di una distanza 30 minuti, che arrivano a 2 milioni nel raggio di 90 minuti.

Nel solo periodo estivo, tra Agropoli e Capaccio Paestum c’è un’utenza che potenzialmente arriva a 700mila persone.

Tutto ciò senza dimenticare che i soli residenti e domiciliati ad Agropoli superano le 30mila unità e che negli ultimi tempi si stanno registrando molti trasferimenti di persone provenienti da altre aree della Regione.

Dati importanti a cui, però, vanno aggiunti anche due elementi che fanno gola a chi è abituato a programmare investimenti nel medio e lungo periodo. Il masterplan Salerno costa sud (seguito quale delegato regionale dal sindaco di Capaccio Paestum Franco Alfieri) prevede nuove infrastrutture in zona: una metropolitana Salerno – Agropoli e una bretella stradale per raggiungere più agevolmente l’autostrada. La località Mattine sarà quella dove si concentreranno tali infrastrutture che permetteranno di collegare in tempi rapidi il Cilento all’aeroporto e ai grandi centri, superando lo storico isolamento dell’area.

Elementi, questi, che lasciano immaginare uno sviluppo del territorio che potrebbe avere molti vantaggi anche se a fronte di ingenti investimenti e tempi non rapidissimi.

Il risultato? Nuovi marchi, nuove imprese, nuovi posti di lavoro, nuove attrazioni, alcune delle quali avveniristiche. L’area compresa tra Agropoli e Capaccio potrebbe subire un vero tsunami. Grandi imprenditori sono già al lavoro per questo e se politica e burocrazia lo consentiranno nei prossimi anni si potrà assistere ad una grande trasformazione.

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