Assunzioni con sistema della mobilità: “Procura indaghi nel Cilento

La Lega accusa: «tecnica della mobilità consolidata per spostare a piacimento amici e parenti del politico di turno»

Di Redazione Infocilento

Parenti di esponenti del Pd assunti all’Asl. E’ quanto denunciato ieri dal quotidiano Le Cronache che ha messo sotto accusa tre delibere di mobilità che coinvolgerebbero Piano di Zona, Conservatorio e Consorzio di Bonifica di Paestum. Il caso non ha mancato di destare polemiche.

Assunzioni con sistema della mobilità: le accuse della Lega

«Leggere sulle prime pagine dei giornali dell’attenzione della Procura della Repubblica sulle assunzioni di consiglieri comunali e parenti – tutti del PD – attraverso la consolidata tecnica delle delibere di mobilità, anche con successivi plurimi trasferimenti ad altri enti, lascia intendere che sta venendo alla luce tutto il marcio della “malapolitica” del PD degli ultimi decenni», accusano dal Circolo della Lega Salvini di Capaccio Paestum.

«Il fatto che venga utilizzato il sistema delle “delibere di mobilità” per spostare a piacimento amici e parenti del politico del momento – evidenzia il Coordinatore della Lega Capaccio Paestum, Licinio – è ormai diventato consuetudine pur di agevolare parenti ed amici da tenere nei vari settori della pubblica amministrazione. Sono certo che vista l’attenzione posta anche sul Consorzio di Bonifica di Paestum, la Procura della Repubblica vigili anche sui non pochi comandi e/o assunzioni effettuate/i dal Comune di Capaccio Paestum dall’insediamento della attuale amministrazione nei confronti di dipendenti provenienti dal Comune di Agropoli e/o dai Comuni dell’Unione dei Comuni del Cilento».

«Ben venga l’attenzione della Procura della Repubblica su questa tecnica, ormai affermata in non poche amministrazioni, che premia soltanto amici e parenti di chi amministra, con un giro di assunzioni e comandi tra vari enti gestiti dalla macchina PD e non solo – conclude il Coordinatore Licinio – se si considerano anche incarichi professionali che vengono erogati, spudoratamente, a parenti ed amici di sindaci anche di altri comuni».

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