AGROPOLI. Nato per scardinare il sistema ha finito per farne parte. E’ lo strano destino del Movimento 5 Stelle che ha cambiato il suo approccio alla politica rispetto agli anni della sua fondazione. Accade a tutti i livelli, anche locali. Ad Agropoli, ad esempio, il Movimento, o quello che ne rimane, seguirà l’orientamento nazionale andando ad appoggiare la coalizione di centro-sinistra e il candidato sindaco Roberto Mutalipassi.
Una scelta che sorprende gli storici attivisti grillini che appena 5 anni fa manifestarono la chiara intenzione di sovvertire il gruppo che aveva governato la città fino a quel momento.
Oggi a detenere il simbolo del partito è Mario Pesca, consigliere comunale uscente. A lui il compito di scegliere il percorso da seguire, anche se ormai i giochi sembrano fatti. Pesca ha più volte dichiarato che seguirà la linea nazionale e dunque appoggerà il candidato del centro-sinistra con una propria lista. Una scelta di fatto individuale, considerato che il partito non ha più una base.
Eppure Salvatore Minaldi, attivista della prima ora, prova a dire la sua attraverso una lettera aperta che invita Pesca ad una riflessione e a valutare la possibilità di riproporre una candidatura solitaria in vista delle prossime amministrative.
«Desidero sottolineare quanto possa risultare a dir poco disdicevole per la città l’abbandono del senso e della storia di un apprezzabile ed apprezzato attivismo civico di cittadini intellettualmente onesti sviluppatosi negli ultimi anni; così come disdicevole appare il fare sparire dalla competizione elettorale un simbolo al quale certamente non può addossarsi alcuna responsabilità per quanto accaduto ed accade in sede locale; così come non demonizzabile una corsa solitaria, diversa, autonoma, alla poltrona più ambita del Comune, senza forzati apparentamenti con chi un domani sarà disposto ad accoltellarti, tradirti, violentarti, cioè quasi tutte le liste che dicono di voler scendere nell’agone», scrive Minaldi.
«Forse – prosegue – non sarà l’optimum, ma di concerto con i portavoce nazionali e regionali, con il loro supporto, non è impossibile rintracciare nella massa civica uomini e donne disposti/e a mettersi ancora in gioco per il bene comune! A lei il coordinamento e la leadership, il programma (ahimè non più concordato, ma pur sempre ricalcabile dal precedente!) e lo studio della sua attuazione, la comunicazione e l’orgoglio».
«Insomma – evidenzia Minaldi – la strada più difficile e più dignitosa che si possa trovare per provare a raddrizzare una convivenza sempre più difficile, un’amministrazione sempre più piratesca, un indecoro urbano sempre più eclatante, un abbandono degli ultimi sempre più radicale».
«Avvocato Pesca, ci pensi e… ci faccia sapere: il silenzio rischia di apparire ignavia e il coraggio viene combattendo. Non caschi anche lei, abbandonando un simbolo di lotta, nella cloaca massima degli accordi sottobanco in nome e per conto di quella larga fetta di popolazione che non se lo merita.
I miei migliori auspici per dare ancora una possibilità di sperare ai nostri figli e nipoti, prima che scelgano definitivamente di andare verso altri lidi», conclude la missiva.