AGROPOLI. Potrebbe tornare “tra le braccia” di Alfieri, Agostino Abate, ormai ex candidato sindaco di Fratelli d’Italia. Il partito lo ha espulso, proprio accusandolo di essere vicino alle posizioni dell’attuale sindaco di Capaccio Paestum. Una voce che circolava da tempo in città ma che non era mai stata confermata e che sarebbe stata limitata solo dalla volontà del partito di Giorgia Meloni di volere una netta discontinuità con l’amministrazione in carica, di fatto dipendente dall’ex sindaco Alfieri.
Lo sottolinea lo stesso Abate che snocciola i dettagli dell’epurazione ai suoi danni da parte di Fdi. «Tutto procedeva normalmente ed in data di sabato è venuto in sede l’on. Cirielli per un suo saluto. Al termine del saluto sono stato frettolosamente abbandonato da alcuni attivisti locali del partito. Questi hanno accompagnato Cirielli nello studio di un dirigente locale del partitoladdove era presente il sindaco Coppola che ha concluso con i presenti tutti un accordo elettorale per la sua candidatura a Sindaco con la presenza della lista FDI che per l’occasione locale avrebbe modificato o meglio adattato il simbolo. Ovviamente il tesseramento di Coppola e di altri suoi seguaci nel partito FDI sarebbe dovuto essere la conclusione dell’affare politico.
Nessuno mi ha mai comunicato questa decisione fino al martedì successivo allorquando mi è stata comunicata».
«Non ho mai accusato alcun dirigente locale del partito e tanto meno Chi aveva favorito l’incontro segreto nel suo studio, ho solo accettato la conclusione della scelta ed ho ritenuto di essermi liberato da ogni vincolo morale, politico e deontologico», dice Abate. Affermazioni, queste ultime, che confermano la possibilità che, libero da vincoli, l’ex consigliere comunale torni a candidarsi con il gruppo sostenuto da Franco Alfieri, ovvero con il candidato sindaco Roberto Mutalipassi e di conseguenza con la maggioranza che negli ultimi cinque anni ha sostenuto Adamo Coppola. Ciò certificherebbe che anche per Abate tutti i problemi sono imputabili unicamente all’ex primo cittadino, mentre consiglieri ad assessori sono solo vittime delle sue scelte politiche. Una tesi, questa, che al momento non sta convincendo l’opinione pubblica.
Resta coerente, invece, Raffaele Pesce: «Agropoli merita un salto di qualità. La sua bellezza, la sua storia, le sue ricchezze non possono essere più trascurate o asservite ad interessi di parte». «Uniremo competenza e determinazione per superare lo sterile individualismo e tracciare un percorso civico comune, capace di appassionare e premiare tutti i cittadini», dice.
Per quel che riguarda gli altri competitor Massimo La Porta ha avviato i confronti pubblici con i cittadini, iniziando dalla frazione Moio; Elvira Serra ha lanciato il suo programma di rilancio della città, mentre Adamo Coppola continua confronti e riunioni nel tentativo di creare una grande coalizione anti-sistema.