10 consiglieri comunali hanno firmato la sfiducia ai danni del sindaco Adamo Coppola, mettendo di fatto fine alla sua amministrazione e ad un quinquennio complesso sotto il profilo amministrativo per la città di Agropoli.
Sono stati anni complessi, infatti, in cui il primo cittadino, successore dell’attuale sindaco di Capaccio Paestum, Franco Alfieri, aveva già perso diversi pezzi, alcuni dei quali proprio per volontà espressa del suo predecessore.
E c’è Franco Alfieri anche dietro questo ultimo atto che ha portato alla sfiducia di Coppola, con la scelta di dieci consiglieri di rassegnare le dimissioni dinanzi al notaio. Si tratta di Mario Pesca, Gisella Botticchio, Agostino Abate, Pierino Marciano, Gennaro Russo, Franco Di Biasi, Franco Crispino, Massimo La Porta, Bruno Bufano e Giuseppe Di Filippo. Sei gli esponenti della maggioranza e quattro quelli della minoranza.
Sulla decisione dei primi non c’erano dubbi: da diversi giorni, infatti, i consiglieri Pd avevano deciso di abbandonare Coppola, per sostenere come nuovo candidato sindaco Roberto Mutalipassi. Sorprende, invece, l’atteggiamento della minoranza che soltanto 24 ore prima aveva rassicurato sulla volontà di non voler votare la sfiducia.
Per l’ormai ex primo cittadino l’ennesimo tradimento dopo quello consumato ai suoi danni da Alfieri-Mutalipassi.
Il sindaco di Capaccio, infatti, dopo averlo confermato come candidato sindaco di Agropoli non più tardi di un mese fa, aveva deciso di scaricarlo preferendogli l’ex assessore al bilancio; ciò a causa di un presunto calo di popolarità del sindaco uscente. Da qui era iniziato il caos che ha portato prima alle dimissioni di tre assessori dem e poi alla sfiducia, firmata anche da tre candidati alla carica di sindaco, ovvero i consiglieri di minoranza La Porta, Botticchio e Abate. Quest’ultimo, però, è destinato a uscire di scena. Il suo partito, Fratelli d’Italia, lo ha accusato di essere complice di Alfieri e lo ha scaricato. A questo punto il centro destra sembra voglia sostenere proprio Coppola, come filtrato nelle ultime ore. Di certo il trattamento ricevuto dall’ormai ex sindaco ha fatto innalzare la sua popolarità e forse proprio per questo maggioranza e minoranza si sono unite per votare la sfiducia.
Il primo cittadino dal suo canto conferma che non farà passi indietro e che sarà comunque ricandidato.
“Oggi è una giornata triste per la nostra città. Le dimissioni di dieci consiglieri hanno messo fine a questa amministrazione. Un gesto che non va contro di me, ma contro Agropoli – il suo commento – Nei prossimi giorni avremmo dovuto approvare il bilancio, programmare la stagione turistica, avviare finalmente la rimozione della posidonia spiaggiata e diverse opere pubbliche: penso al Commissariato di Polizia e al recupero di Palazzo Sanfelice, il cui finanziamento di oltre 4 milioni di euro rischia concretamente di andare perduto”. Poi l’annuncio: “ci sono e continuerò ad esserci, per voi e per la mia città”.