Terremoto nella fondazione Mida: lascia il Comitato Scientifico

Dopo l'annuncio del presidente Francescantonio D'Orilia di non voler ottenere una riconferma è caos nella fondazione Mida

Di Filippo Di Pasquale

PERTOSA. Dopo l’annuncio di Francescantonio D’Orilia di non essere disponibile ad accettare una riconferma alla carica di presidente della Fondazione Mida è bagarre. Nella giornata di ieri si è dimesso il Comitato Scientifico.

I componenti Marco Panara (giornalista professionista), Antonella Minelli (docente universitaria), Rosanna Alaggio (docente universitaria) hanno inviato le proprie dimissioni ai componenti del Consiglio di Amministrazione e del Consiglio Generale di Indirizzo. Già in precedenza aveva rassegnato le proprie dimissioni la docente universitaria Mariana Amato.

Come specificato nelle missive, la decisione è stata presa a causa della “congiuntura attraversata dalla Fondazione che non consente di svolgere con serenità il ruolo accordato”.

Bagarre nella Fondazione Mida

La scelta di D’Orilia di non voler proseguire l’incarico era nata in seguito agli attacchi e alle mancate prese di posizione da parte dei sindaci di Auletta, Pietro Pessolano, e Pertosa, Domenico Barba, che rappresentano le comunità per le quali la Fondazione è nata.

La petizione

Ieri un gruppo di cittadini ha anche avviato una petizione per chiedere la riconferma del presidente uscente. Tra i firmatari l’ex presidente di Legambiente, Michele Buonomo, sindaci, professionisti, artisti, presidenti di associazioni. Ad oggi sono circa mille i sostenitori della causa.

«La Fondazione MIdA ha realizzato, in oltre un decennio – si legge nella petizione – un modello di gestione e fruizione turistica improntato sui principi di tutela ambientale, di autosufficienza economica, di partecipazione democratica ai processi decisionali, di valorizzazione delle componenti culturali e delle energie sociali più vivaci ed autentiche di un’area marginale. L’efficacia di questo modello ha dimostrato la possibilità di uno sviluppo sostenibile, producendo benefici in termini di attrattività per un intero comparto territoriale».

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