Arriva puntuale la previsione occupazionale di Assoturismo nazionale fornita dal Centro Studi Turistici di Firenze. Dall’indagine, su un campione di oltre 1300 imprese intervistate, risultano prenotate il 62,4% delle camere disponibili, ritornano gli stranieri, ma non quelli extra UE, e si rivedono anche ospiti americani.
Turismo a Pasqua, le previsioni
Dopo la frenata registrata nel primo trimestre dell’anno, in particolare dopo l’inizio del conflitto russo-ucraino, per le prossime festività pasquali, le prime senza particolari restrizioni da due anni a questa parte, il comparto torna a registrare piccoli ma significativi segnali positivi, tra giovedì Santo e il lunedì di Pasquetta il sistema ricettivo dovrebbe infatti registrare 4,7 milioni di pernottamenti.
A viaggiare saranno essenzialmente gli italiani con il 74% delle presenze, ma è previsto un buon recupero della domanda estera, principalmente europea, con oltre 1,2 milioni di pernottamenti stimati.
La Pasqua 2022 potrebbe rivelarsi, se ci sarà anche il conforto del meteo, un momento positivo per l’industria turistica italiana, anche se restano profonde cicatrici per i mediocri risultati dei mesi invernali e per i costi dell’energia ancora troppo salati con le imprese del settore, che al pari di tante altre categorie, restano in forte affanno. Ancora lontanissimi i numeri della Pasqua pre pandemia, che aveva registrato 6,1 milioni di pernottamenti, a mancare, rispetto ad allora, soprattutto le presenze straniere siamo oggi a meno 1,6 milioni. I risultati migliori sono attesi per le regioni del Centro Italia 67,8% e del Nord Ovest 62%, mentre continua a soffrire il Sud che si attesta ad un 52,4%, in alcune aree del Sud della nostra penisola restano vuote quasi una stanza su due.
Il flusso maggiore di visitatori è atteso come sempre nelle città d’arte, con un tasso di occupazione del 75,8%, ma valori interessanti risulterebbero anche per le località dei laghi 69,7% e del termale 67,4%. Sotto la media nazionale le località della montagna (48%). Per quanto riguarda gli stranieri, le presenze si concentreranno soprattutto nelle località lacuali, dove i viaggiatori esteri saranno responsabili del 52,8% dei pernottamenti, mentre toccheranno il minimo nelle località marine 15%. Le richieste di prenotazioni arrivano soprattutto dai turisti tedeschi, svizzeri e austriaci nelle località dei laghi e della campagna/collina, francesi e britannici in particolar modo nelle città d’arte, ma anche verso le località di montagna. C’è anche qualche statunitense, praticamente l’unico rilevante mercato extraeuropeo indicato dagli imprenditori, che si concentrerà soprattutto nelle città d’arte.
La Provincia di Salerno
“Per quanto concerne la provincia salernitana siamo in linea con la previsione dell’indagine del CTS” dichiara il Presidente provinciale di Confesercenti Salerno, Raffaele Esposito.
E aggiunge: “registriamo però numeri alti di prenotazioni in determinate destinazioni provinciali mentre altre realtà, almeno ad oggi, sembrerebbero ancora poco “gettonate” dall’utenza turistica. Attraverso Assoturismo, prosegue il Presidente Esposito, la nostra rete provinciale dedicata all’ospitalità ed all’accoglienza, composta da professionisti del turismo, imprenditori sani e veri punti di riferimento delle rispettive comunità territoriali, riusciamo a capire in maniera netta quelle che sono le dinamiche territoriali in ogni periodo dell’anno”.
Salerno città registra ottimi flussi anche bilanciati tra ospiti internazionali e ospiti nazionali, un 50% quasi netto che fa ben sperare in una vera fase di ripartenza del settore dichiara Nicole Iuliani coordinatrice cittadina di Confesercenti ed AIGO, mentre si registra un calo di prenotazioni nell’area della Piana del Sele, tra le città di Eboli e Battipaglia.
Il Cilento
Così commentano da Confesercenti: “Le cause di questo calo sono diverse ma stiamo lavorando per garantire itinerari ed esperienze ai nostri futuri visitatori, anche attraverso l’implementazione del turismo congressuale e fieristico che potrà in un prossimo futuro vedere protagonista proprio la nostra piana del Sele, tra Agropoli e Paestum la nostra meravigliosa città d’arte a sud della provincia salernitana, si registrano prenotazioni tra il 40 e il 50 per cento”.
“Qualche struttura ha addirittura deciso di non aprire per Pasqua – dichiara l’imprenditrice Loredana Laureana – presidente cittadina di Confesercenti Agropoli e presidente degli operatori turistici della nota cittadina cilentana, i dati delle prenotazioni per il ponte di Pasqua non lasciano spazio per eventuali dubbi sulla difficilissima situazione che il nostro settore sta vivendo, specialmente negli ultimi mesi, il rincaro dei prezzi dell’energia associato all’incertezza degli scenari geopolitici, come visto, rendono il nostro settore tra quelli maggiormente a rischio. Molte strutture ricettive rischiano di chiudere o di non riaprire. È evidente che sarebbe necessario un nuovo e corposo intervento urgente di aiuti a favore delle imprese per far fronte a un possibile crollo del settore”.
L’area sud
Decisamente meglio lungo la fascia costiera più a sud del Cilento, registriamo qui secondo i dati della nuova rete dedicata all’ospitalità “My Home” un 30% di utenza straniera, intra UE, e un buon flusso di turismo domestico, regionale ed interregionale.