Ogliastro: il Comune accoglie i rifugiati di guerra

Il Comune di Ogliastro, ha accolto 14 rifugiati di guerra provenienti dall'Ucraina presso la sede della Fondazione Matteo e Claudina

Di Melissa Guzzo

Il comune di Ogliastro Cilento, come molti altri comuni limitrofi, ha accolto ad oggi 14 rifugiati di guerra provenienti dall’Ucraina. Attualmente 11 di loro sono ospiti presso la sede della Fondazione “Matteo e Claudina De Stefano”; e i restanti sono stati accolti dal parroco Don Damiano presso la casa canonica.

Nella giornata di oggi è previsto l’inserimento di 7 bambini nella scuola primaria di Ogliastro Cilento mentre, per gli adulti, è stato predisposto un corso di lingua italiana (L2), che si svolgerà il venerdì dalle ore 9:00 alle ore 11:00 presso il Centro “Ogliastro Accoglie”.

Il Comune, inoltre, ha messo a disposizione uno sportello legale, attivo il mercoledì dalle ore 17:00 alle ore 19:00, rivolto a tutti i cittadini ucraini presenti sul territorio, considerando soprattutto il fatto che, scaduti i tre mesi, lo status di rifugiato non sarà più valido e, quindi, sarà necessario ottenere un permesso di soggiorno. Per prendere parte a queste iniziative non è necessaria la prenotazione; i suddetti cittadini possono recarsi presso il Centro Sociale di Ogliastro in via Panoramica Tempa degli Zingari n.4, muniti di green pass.

La grande solidarietà dimostrata dal comune e da tutti i residenti ha reso possibile una perfetta integrazione dei cittadini ucraini. In particolare è stato indispensabile l’aiuto dell’assessore alle Politiche Sociali Debora Longo, del parroco Don Damiano Modena, del maresciallo capo dei Carabinieri Viviana Ruocco e Giovanni De Caro; al comando della polizia municipale, senza le cui donazioni non sarebbe stato possibile offrire un’accoglienza e una nuova dignità ai rifugiati di guerra.

In un momento storico tanto difficile che inevitabilmente sta coinvolgendo l’intera Europa, è indispensabile che anche i centri più piccoli, come nel caso del comune di Ogliastro, siano pronti ad adoperarsi con tutte le energie al fine di restituire una piccola speranza a chi non ne ha.

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