Cambia ancora il quadro politico ad Agropoli in vista delle elezioni amministrative. La notizia che sembra ormai certa, anche se mancano comunicazioni ufficiali, è quella relativa alla scelta di Emidio Cianciola di ritirarsi dalla competizione. Il medico casertano vantava un buon bonus di credibilità politica da parte dei cittadini, poi sperperato.
Il passo falso è stato rappresentato dal tentativo di ottenere la designazione da parte del sindaco di Capaccio Paestum, Franco Alfieri, quale candidato primo cittadino della coalizione di centro sinistra. Eppure tra i due i rapporti in passato non erano stati mai idilliaci, tanto che Cianciola nell’immaginario collettivo sembrava potesse essere la vera alternativa all’attuale sistema politico che governa la città da 15 anni. Fallita l’occasione, l’ex consigliere comunale ha cercato di avvicinarsi al centro destra.
La scelta viene però vista come un’ultima spiaggia o anche un tentativo dettato dalla volontà di candidarsi a tutti i costi. Di fatto, se la candidatura ci sarà, non verrà accolta con l’entusiasmo iniziale.
Il passo indietro di Cianciola ha fatto già spuntare fuori una alternativa: Gisella Botticchio che dopo aver visto naufragare altre coalizioni ha scelto di fare tutto da sé, annunciando la candidatura a sindaco.
Continuano la loro campagna elettorale Massimo La Porta e Raffaele Pesce. Il primo deve scrollarsi di dosso le diffidenze dovute alla sua presenza per quindici anni con l’amministrazione Alfieri prima e quella Coppola poi. Raffaele Pesce, invece, è quello più attivo e progetta la sua squadra anche in chiave futura per creare un’alternativa che vada oltre le prossime elezioni, che sia propositiva e non critica a tutti costi verso chi governa. Una posizione che però non hanno compreso alcuni dei suoi candidati, destinati ad essere la zavorra dell’aspirante sindaco.
La possibile rinuncia di Cianciola ha fatto tirare un sospiro di sollievo anche ad Elvira Serra, che vedeva nel medico casertano la soluzione meno indicata per il governo della città. A questo punto sta valutando se proseguire da sola o trovare un accordo col sindaco uscente.
In questo caso dovrebbe trovare il modo di giustificarlo davanti i suoi elettori. In tale contesto storico, però, stringere un nuovo patto significherebbe allearsi per uno scopo valido: guidare la città con una coalizione forte, viste le prossime sfide che l’amministrazione sarà chiamata ad affrontare, vedi la gestione dei fondi Pnrr.
Adamo Coppola, invece, aveva annunciato la costituzione di otto liste ma già rischia di perdere il Movimento 5 Stelle o meglio di perdere Mario Pesca, che sembrava vicinissimo a sostenerlo. Creare una lista dei grillini sta risultando una impresa difficile e Pesca potrebbe alla fine desistere sia dall’intento che dallo schierarsi con il sindaco uscente.
Agostino Abate con Fratelli d’Italia, invece, ha confermato la sua candidatura. Andrà avanti senza cedere il passo a nessuno, chiudendo di fatto le porte anche a quel Giovanni Basile che puntava ad essere il leader del centrodestra, ruolo che neanche il coordinatore di Forza Italia, Emilio Malandrino, è disposto a riconoscergli.