Domenica 20 marzo, alle ore 16,30, a Rodio di Pisciotta si terrà il primo del ciclo di incontri organizzato dall’associazione “Futura”, dedicato alla valorizzazione della cultivar di olivo “pisciottana”. La coltivazione dell’olivo pisciottano e la produzione di olio, ha costituito per secoli, insieme ai prodotti della pesca, la principale risorsa economica della popolazione locale.
Oggi il patrimonio costituito da questi meravigliosi oliveti, che sono parte integrante del paesaggio del luogo, è a rischio di abbandono perché la loro coltivazione non è più remunerativa. Eppure il consumo di olio di oliva nel mondo è in crescita costante come anche il consumo di olio extra vergine di oliva di qualità. La qualità, duole dirlo, è il punto debole della produzione di olio ottenuta da questa varietà di olivo.
Le cause sono da ricercarsi in primo luogo nella tecnica di raccolta con le reti, che non consente di portare a molitura le olive al loro giusto punto di maturazione né di lavorarle tempestivamente. D’altra parte la “pisciottana” è una cultivar dal portamento vigoroso, che supera facilmente i 15 metri di altezza, e le difficoltà della raccolta sono esasperate dalle forti pendenze dei terreni che rendono difficile anche ricorrere alla meccanizzazione. Un gruppo di olivicoltori di Pisciotta tuttavia, ha intrapreso un percorso di ricerca, in collaborazione con il Dipartimento di Agraria dell’ Università Federico II, per superare queste difficoltà.
Parteciperanno all’incontro: Maria Luisa Ambrosino, agronoma, capo panel test del laboratorio chimico merceologico della camera di commercio di Napoli prof. Salvatore Faugno, docente di meccanica agraria al Dipartimento di Agraria dell’ Università Federico II.