Sarà il Tribunale di Lagonegro a seguire il processo “Febbre dell’oro nero”. L’operazione era stata condotta dalla DDA di Potenza e Lecce e aveva fatto venire alla luce la presenza nel Vallo di Diano di esponenti dei casalesi che utilizzavano il petrolio come cavallo di troia per colonizzare il comprensorio, grazie anche alla complicità di un imprenditore del posto e di un carabiniere (leggi qui)
Oro nero: il modus operandi
Il carburante per uso agricolo, nello specifico, veniva venduto a soggetti che poi lo immettevano nel normale mercato per autotrazione, utilizzando spesso le cosiddette pompe bianche.
Il traffico illecito ha portato a guadagni fino a 30 milioni annui. Poi nell’aprile scorso sono scattate 30 misure cautelari, oltre a sequestri di beni per 50milioni di euro.
Presso il Tribunale di Lagonegro il prossimo 16 giugno si aprirà il processo che vedrà coinvolte 56 persone.