Centro trasfusionale dell’ospedale di Roccadaspide: appello alla riapertura

300 volontari residenti nei Comuni dell’entroterra Cilentano che non sono messi nelle condizioni più agevoli per effettuare la donazione

Di Katiuscia Stio

La Fials, attraverso una nota, intende esprimere la massima preoccupazione per la chiusura del Centro Trasfusionale del P.O. di Roccadaspide.

“L’interruzione effettuata in data 15 dicembre è dovuta allo sgombero dei locali in cui sorgeva il Centro per permettere l’apertura dei cantieri per l’Ospedale di Comunità, una vera e propria disorganizzazione e incapacità gestionale, in quanto, non si è provveduto a prevedere una nuova collocazione dell’ambulatorio dedicato – spiega il segretario provinciale Carlo Lopopolo – Questo sta creando numerosi disagi per la raccolta di sangue, con donatori volontari costretti a raggiungere Vallo della Lucania per compiere un vero e proprio atto di solidarietà”. 

“Parliamo, appunto, di circa 300 volontari residenti nei Comuni dell’entroterra Cilentano che non sono messi nelle condizioni più agevoli per effettuare la donazione considerata la distanza ragguardevole per raggiungere l’Ambulatorio più vicino”, prosegue il sindacato che parla di “ennesima azione che si identifica con un vero e proprio depotenziamento del P.O. di Roccadaspide, in evidente difficoltà; basti pensare all’atavica carenza di personale medico con lampante riduzione dei servizi ospedalieri offerti all’utenza”. 

Di qui l’appello ad una “immediata riapertura del Centro Trasfusionale all’interno del P.O. in altro locale idoneo, ovviamente, con la presenza di personale dedicato a svolgere tale attività”. 

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