L’Italia brucia in pieno inverno con i roghi che dall’inizio del 2022 sono più che quadruplicati rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso spinti dal forte vento, dalle alte temperature e dall’assenza di precipitazioni che ha inaridito i terreni nei boschi favorendo il divampare delle fiamme.
Incendi in Cilento: l’allarme
È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Effis in riferimento ai roghi che sono scoppiati nella Penisola, con un disastro che pesa sull’ambiente, l’economia, l’occupazione e le comunità.
Tra le aree colpite dagli incendi anche il Cilento. Diversi i roghi divampati in aree verdi, da nord a Sud. L’ultimo caso a Pisciotta, dove la scorsa sera circa tre ettari di macchia mediterranea sono andati in fumo al confine con Ascea. L’intervento dei vigili del fuoco è stato provvidenziale, ma le operazioni di spegnimento del rogo non sono state semplici considerato che l’area dell’intervento era impervia.
I precedenti
Nei giorni scorsi alcuni incendi erano stati segnalati a Castel San Lorenzo, tanto da indurre le autorità comunali a chiedere il rispetto delle regole per prevenire il divampare del fuoco (leggi qui).
I dati
Una situazione di massima allerta a causa degli incendi, nel Cilento come in tutta Italia. I roghi boschivi, infatti, sono sempre stati una prerogativa della stagione estiva, ora, invece, il problema si sta proponendo con forza anche in pieno inverno.
Il mix micidiale di venti forti e siccità ha favorito il divampare delle fiamme. A ciò si aggiunge l’azione dei piromani.
Una situazione devastante dopo un 2021 che ha visto oltre 150 mila ettari di territorio da nord a sud del Paese inceneriti da 659 tempeste di fuoco contro una media storica (fra il 2008 e il 2021) di 234 ogni anno.