Si rinnova a Paestum l’appuntamento con “Un ponte di Corpi”, per denunciare le continue violenze di cui sono vittime le persone migranti. La manifestazione, promossa dall’Associazione Wewo Tribe, è prevista per sabato 5 Marzo, alle ore 10:30, presso i Templi di Paestum, in Via Magna Grecia.
Un anno fa, il 6 Marzo 2021, lungo i confini e nelle piazze di diverse città, un gruppo di donne e uomini ha costruito con i propri corpi un ponte simbolico per denunciare le continue violenze e i respingimenti di cui sono vittime le persone che tentano di raggiungere un luogo in cui poter vivere con dignità.
Come l’anno scorso decine di piazze e frontiere italiane ed europee vedranno la mobilitazione, trasmessa in diretta sulla pagina Facebook di Un ponte di corpi, di persone di diverse nazionalità contro i respingimenti illegittimi e contro il permanere dei lager libici.
Collaboreranno all’evento di Paestum, con un piccolo contributo di performance musicali, anche i membri dell’Associazione AltroSpazio: “Per dire sì all’apertura delle frontiere, alla concessione del diritto d’asilo e della protezione umanitaria, al ripristino delle vie regolari di accesso e al rispetto del dovere di portare soccorso ovunque ci siano vite in pericolo, in mare come in terra”.
Mai come ora, a causa dei tristi risvolti in Ucraina, la tematica è così fortemente sentita. Non mancheranno, infatti, degli accenni alla situazione attuale dei rifugiati di guerra, per permettere a tutti il diritto alla vita.
“Una presenza di solidarietà e di accoglienza verso chi viene da noi con la semplice, essenziale richiesta di poter vivere”, fanno sapere gli organizzatori.